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Il Ludus Danielis è, con lo Sponsus, il più antico dramma latino di cui sopravviva la musica. Databile intorno al 1130 (ma la musica superstite è di un secolo dopo), ricorda alcuni episodi della vita del profeta Daniele. Sopravvivono due diversi ludi certamente dipendenti (diverso il testo ma simile la struttura). Il primo è quello di Ilario d'Orléans e il secondo, interamente musicato, è quello degli studenti di Beauvais.
Daniele è deportato a Babilonia. Per la sua saggezza conquista la fiducia del re Nabucodonosor e diventa funzionario di corte ed interprete dei sogni del re. In seguito il re persiano Dario apprezza i suoi consigli i nemici lo fanno cadere in disgrazia ed il re è costretto a gettarlo in pasto ai leoni. Fedele a Dio, Daniele evita miracolosamente il supplizio e si vede graziato.
Questa è la sintesi biografica di Daniele narrata nel libro omonimo (Vecchio Testamento) e ripresa nel Ludus. Daniele è anche uno dei quattro profeti maggiori (con Isaia, Geremia, Ezechiele). Due episodi della storia di Daniele, presenti nel Ludus, sono scolpiti da Bernini nella cappella Chigi della chiesa di Santa Maria del Popolo.
Bibbia
Le notizie su Daniele non provengono da nessun'altra fonte storica se non il Libro di Daniele. Ma un Daniele, quale emblema di saggezza e probità dovette esistere, se anche Ezechiele lo ricorda (14.14-20, 28.3).
Le apparenti incongruenze storiche del libro si spiegano col fatto che il libro assume la sua forma compiuta nel II sec. a.C. e l'autore usa le profezie di Daniele, collocato apposta tre secoli prima, per raccontare la storia della Persia successiva alla morte di Ciro il Grande (530 a.C.) dominata da Dario (485 a.C.) e dal figlio Serse (465 a.C.), Alessandro Magno (323 a.C.) etc.
Il libro, con particolare riferimento alla sezione profetico-apocalittica, era destinato a rincuorare la persecuzione giudaica sotto il regno di Antioco IV Epifane (168 a.C.) discendente di Seleuco.
Struttura
Il Libro, com'è nella Bibbia ebraica, si divide in due parti ben ordinate: sei fatti, e quattro visioni profetiche. Nella Vulgata latina fanno seguito, come appendice, l'episodio di Susanna (13) e i racconti di Bel e del Dragone (14), parti deuterocanoniche.
Sebbene le quattro visoni dal sapore apocalittico caratterizzino il Libro, di fatto sono gli episodi della vita del santo ad essere entrati nell'immaginario comune, in particolare per i facili parallelismi con la vita di Cristo. Infatti gli episodi significativi della vita del santo sono:
Il sogno di Nabuccodonosor (lib. 2) · Un sogno spaventa il re babilonese che pretende sia raccontato e spiegato dai suoi maghi: una statua di vari metalli e i piedi d'argilla distrutta da un sasso che si trasformerà in montagna. Daniele racconta e spiega il sogno: vari regni si succederanno ma poi tutto sarà spazzato via dal popolo di Dio. Da qui l'improprio modo di dire 'gigante dai piedi d'argilla'.
I tre giovani nella fornace (lib. 3) · Tre discepoli di Daniele che si rifiutano di onorare l'immagine di Nabucodonosor sono gettati nel fuoco e salvati da Dio. Elemento iconografico ricorrente a dove i tre discepoli sono detti a volte 'giovani', 'ebrei', 'bambini' etc. e i cui nomi possono cambiare a seconda della tradizione.
Il convito di Baldassarre (lib. 5) · Baldassarre (come tale si conosce un figlio di Nabodono) durante un banchetto beve nelle coppe rubate al Tempio di Gerusalemme. Improvvisamente una mano compare nel cielo e scrive: «mane, tecel, fares» (contato, soppesato, diviso). Daniele spiega che i giorni di Baldassarre sono 'contati', che il suo operato è stato 'soppesato' e che il suo regno è 'diviso' e pertanto finirà a breve. Baldassarre muore il giorno dopo.
Daniele nella fossa dei leoni (lib 6 e lib. 14) · L'episodio di Daniele gettato nella fossa dei leoni e tuttavia scampato al martirio è raccontato due volte e per due ragioni diverse: prima in conseguenza dell'invidia dei cortigiani di Baldassarre (lib. 6), poi per condannato due idoli babilonesi, Bel (Baal) e il drago (lib. 14). E' solo in questo caso che Daniele è salvato da Abacuc e l'angelo (vide infra), tuttavia il Ludus, pur facendo certamente riferimento ai leoni di Baldassarre, fa salvare Daniele da Abacuc. L'elemento sincretico si esplicita solo nel Ludus perché l'iconografia, che spesso affianca i leoni di Daniele con Abacuc, potrebbe semplicemente riferire dell'episodio di Bel e del drago.
Susanna e i vecchioni (lib. 13) · A partire dal Seicento è il più celebre dei due episodi deuterocanonici (per l'alibi erotico), solo ricordato nel Ludus, mette in luce la saggezza di Daniele. Questo è l'episodio che individua Daniele come saggio giudice (e come tale sarà ricordato nel Mercante di Venezia di Shakespeare).
Abacuc con l'angelo (lib. 14) · Sempre legato alla fossa dei leoni è, forse per la sua fantasmagoria (Abacuc trasportato dall'angelo per i capelli dalla Galilea a Babilonia), è rappresentato fin dai primordi dell'arte cristiana. Celeberrime le due sculture di Bernini.
Della versione di Beauvais: testo e traduzione di Davide Verga.
A conferma della correlazione fra i due testi (peraltro diversi) è l'organizzazione pressoché inalterata della struttura scenica che testimonia di un modello del Ludus ampiamente condiviso.
[prologo] | – Prologo in cui si riassume la vicenda di Daniele [sequenza I] |
parte prima |
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[scena 1: Balthasar] | – Balthasar siede in trono e la corte
lo omaggia [sequenza II] – Balthasar chiede i vasi portati via dal tempio di Gerusalemme – La corte glieli porta cantando |
[scena 2: apparizione] | – Una mano scrive sul muro ·
Balthasar chiama gli indovini – Giunti gli indovini Balthasar chiede spiegazioni – Gli indovino confessano di non capire |
[scena 3: regina] | – Avvicinandosi la regina se ne
cantano le lodi – La regina consiglia il re di rivolgersi a Daniele – Il re fa cercare Daniele |
[scena 4: Daniele] | – I cortigiani incontrano Daniele e
gli chiedono di aiutare il re
– e lo portano a corte |
[scena 5: interpretazione] | – Il re chiede a Daniele di spiegare
l'accaduto – Daniele spiega |
[scena 6: trionfo] | – Il re innalza Daniele di
grado
– e ordina che siano allontanati i segni di sventura – Lode alla regina mentre si tolgono i vasi |
parte seconda |
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[scena 1: Dario] | – Ingresso di Dario e festa della sua
corte – Dario ammira la saggezza di Daniele e chiede di cercarlo |
[scena 2: Daniele] | – I messi chiedono a Daniele di
venire alla corte di Dario – I messi conducono Daniele da Dario – Dario eleva Daniele di dignità |
[scena 3: invidiosi] | – Gli invidiosi ricordano a Dario che
deve essere onorato come dio – Daniele prega e gli invidiosi ricordano al re il suo ordine – che Daniele non osserva pregando Dio – Dario difende Daniele ma invano |
[scena 4: condanna] | – Gettato nella fossa dei leoni Daniele prega |
[scena 5: Abacuc] | – Un angelo sollecita Abacuc a
salvare Daniele – L'angelo trasporta Abacuc da Daniele – Daniele ringrazia Dio |
[scena 6: morale] | – Riportato Abacuc, Dario vede che
Dio ha aiutato Daniele – Dario libera Daniele e punisce gli invidiosi – Disperazione degli invidiosi – Parole di Daniele |
[epilogo] | – Te Deum |
Ludus Hilarii
Del Ludus di Ilario sopravvive il solo testo, unicum in F-Pn, Ms. lat. 11331, cc. 12v-16r — Edito per la prima volta da Champollion 1838 (fratello cel celebre egittologo); seguirono altre edizioni fra cui Bulst 1989 — In traduzione italiana è stato pubblicato in Franceschini 1960.
Ludus Belouacensis
Del Ludus di Beauvais si ha l'unicum di una versione interamente notata in GB-Lbl, Egerton 2615, cc. 95r-108r — La prima edizione (testo e musica) e di Coussemaker 1860, a cui sono seguiti: Greenberg 1959 (con la vicenda racconta da Auden), Brown 1978, Ogden 1996, Schembri 2003 — Edizioni del solo testo sono quelle di Young 1933, Avalle 1984 [testo] e Bulst 1989 — La prima traduzione italiana edita è quella di Zizza in Schembri 2003. Ora, più affidabile, è qui pubblicata quella di Davide Verga.
A parte le innumerevoli esecuzioni del vivo (solo occasionalmente trasformate in Cd), dal 1976 a oggi si contano una dozzina d'incisioni audio e un video di un gruppo rock. Qui si dà conto in forma sinottica di tutto quello che è stato possibile raccogliere.
Champollion 1838
Hilarii versus et
ludi, a cura di Jacques-Joseph Champollion-Figeac, Lutetiae Parisiorum:
apud Techener, 1838 [xv + 61 p.]
Coussemaker 1860
Edmond de
Coussemaker, Drames liturgiques du moyen age : texte et musique,
Paris: Rennes, 1860; rist. anast. New York: Broude Brothers, 1964; Geneve:
Slatkine reprints, 1975.
Young 1933
Karl Young, The drama of the
medieval church, 2 voll., Oxford: At the Clarendon press, 1933; rist.
1951.
Greenberg 1959
The play of Daniel: a
13th century liturgical drama, a cura di Noah Greenberg, narrato da W.H.
Auden, New York: Oxford University Press, 1959.
Franceschini 1960
Hilarii
Aurelianensis versus et ludi, epistolae · Ludus Danielis
Belouacensis, a cura di Walther Bulst e M. L. Bulst-Thiele, Leiden: E. J.
Brill, 1989.
Brown 1978
The play of Daniel: a 13th century
liturgical drama from Beauvais Cathedral, a cura di Mark Brown, Ilkley
(West Yorkshire): Pro Cantione Antiqua, [1978].
Avalle 1984
D'Arco Silvio Avalle, Il
teatro medievale e il Ludus Danielis, Torino: Giappichelli, 1984.
Bulst 1989
Hilarii Aurelianensis versus et
ludi, epistolae · Ludus Danielis Belouacensis, a cura di Walther
Bulst e M. L. Bulst-Thiele, Leiden: E. J. Brill, 1989.
Ogden 1996
The play of Daniel: critical
essays, a cura di Dumbar H. Ogden, musica trascritta da A. Marcel J.
Zijlstra, Kalamazoo: Medieval institute publications · Western Michigan
university, 1996.
Schembri 2003
Ludus Danielis, a cura
di Marcello Schembri, traduzione di Giuseppe Zizza, Firenze: L. S. Olschki,
2003.
1958 Greenberg |
1975 Wulstan |
1976 Clemencic |
1978 Brown |
1980 Mustonen |
1983 Szendrei |
1986 Renz |
1993 Popp |
1996 Deschamps |
1997 | 1997 L.-King |
2007 Lyons |
2008 Vanden Plas |
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[introduzione] | |||||||||||||
| | Ad honorem tui, Christe | ||||||||||||
| | | | | | | | | | Astra tenenti [p] | ||||||||
| | | | | | Rex, in eternum vive! | ||||||||||
| | | | | | | | Iubilemus regi nostro [p] | |||||||||
| | | | Ecce... / Vocate mathematicos | |||||||||||
| | | | | | | | | | Rex... / Nescimus persolvere | ||||||||
| | | | Cum doctorum et magorum [c] | |||||||||||
| | | | | | | | Rex... / Ut scribentis | |||||||||
| | | | Vos Danielem... / Vir propheta | |||||||||||
| | | | | | | | | | | | Multum mirum | |||||||
| | | | | | | | Hic versus Dei famulus [c] | |||||||||
| | | | | | Rex... / Tunc Daniel nomine | ||||||||||
| | | | | | Rex, tua nolo munera! | ||||||||||
| | | | | | | | | | | | Qui sic solvit latentia | |||||||
| | | | | | | | Rex... / Tolle vasa, princeps | |||||||||
| | | | | | Solvitur in libro Salomonis [c] | ||||||||||
| | | | | | | | Regis vasa referentes [c] | |||||||||
[strumentale] | |||||||||||||
| | Ecce rex Darius | ||||||||||||
| | | | | | Rex.../ Audite, principes | ||||||||||
| | | | | | | | Ex regali venit imperio | |||||||||
| | | | | | G'en vois... / Congaudentes [c] | ||||||||||
| | | | | | | | | | Quia novi te callidum | ||||||||
| | | | | | | | Rex... / Decreverunt | |||||||||
| | | | | | | | | | Ego mando et remando | ||||||||
[strumentale] | |||||||||||||
| | | | | | Nunquid, Dari, observari | ||||||||||
| | | | | | Heu, heu, heu, quo caso sortis | ||||||||||
[strumentale] | |||||||||||||
| | | | | | | | Deus quem... / Huius rei | |||||||||
[inserto: Perotinus] | |||||||||||||
| | | | | | Abacuc, tu, senex pie | ||||||||||
| | | | | | Te ne putas, Daniel | ||||||||||
| | | | | | | | | | Danielem educite / Merito | ||||||||
| | | | | | | | Deum Danielis, qui regnat | |||||||||
| | | | | | | | Ecce, venit sanctus ille | |||||||||
| | | | | | | | Nuntium vobis fero | |||||||||
Te Deum laudamus |
Beauvais: Cittadina a 70 km a nord di Parigi. Citata per la prima volta da Cesare (De bello gallico ii.13) come Bratuspanzium (qui si erano asserragliati i Bellovaci prima di essere sconfitti, 57 a.C.) fu in seguito chiamata Cesaromagnus e poi Bellovacum.
Cattedrale di Saint Pierre: Cominciata un secolo dopo la prima stesura del Ludus Danielis (ma in concomitanza della seconda), se mai fosse stata terminata sarebbe stata la più grande di Francia.
La chiesa di Santa Maria del Popolo dà il nome alla celebra piazza che circonda l'obelisco Flaminio ivi trasportato dal Circo Massimo per volere di Sisto V (1589) e fulcro delle attuali vie Babuino Corso e Ripetta (tridente).
La chiesa (nella foto sopra in basso a sinistra) fu eretta sulla tomba di Nerone in seguito al successo della I crociata (1099), e prese il nome dal vicino boschetto di pioppi (populi). Assunse la pianta attuale verso il 1500 e in quell'occasione Raffello disegnò, per volere di Agostino Chigi, la più prestigiosa cappella della chiesa (nella pianta quella più grande entrando a sinistra). La Cappella Chigi fu completata per volere di un'altro Chigi, papa Alessandro VII (1655-1667), per opera di Bernini.
Di Bernini sono anche le sue statue che ornano la cappella, Daniele e il leone (prima a sinistra) e Abacuc e l'angelo (seconda a destra), che raffigurano episodi tratti dal Libro di Daniele. Il dito dell'angelo, che indica ad Abacuc la sede di Daniele (che non viene mangiato dal leone per la sua fede in Dio), è riletto in Angeli e demoni di Dan Brown come l'indizio per poter raggiungere il secondo «altare della scienza» (cap. 69).