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Vespro

Il Vespro è la preghiera della liturgia delle ore che si recita al tramonto. In origine si articolava in tre parti: il Lucernarium (rito dell'accenzione dei lumi); il pasto agapico; il canto dei salmi, il sermone e le orazioni. Il pasto sparì quasi subito ed in seguito anche il Lucernarium, lasciando come unico nucleo del Vespro i salmi e il sermone incorniciati da canti d'introduzione e conclusione.

Per meglio comprendere la struttura interna di questo ufficio si può mettere a confronto le indicazioni di Liber Usualis in relazione a uno dei più celebre Vespro della storia della musica, quello della Beata Vergine di Monteverdi.

Nel Liber usualis, testi e musiche si trovano distribuiti nelle varie sezioni che propone l'indice.

Introduzione · I rituali d'introduzione constano delle orationes ante Officium (p. xxx) e dell'invocazione Deus in adiutorium che può prevedere un un tonus solemnior (per le feste solenni, p. 112), un tonus festivus (per le domeniche, p. 250) e un tonus simplex (per i giorni feriali, p. 263). Tutte le intonazioni, in quanto «ordinarie», si rintracciano nella sezione Cantus ordinarii Officii. L'invocazione consta di due soli versetti (dal salmo 69), la dossologia e l'alleluia.

Monteverdi, ovviamente, omette d'intonare le orationes, e si limita a proporre l'invocazione con un esplicito uso del tonus festivo come canto fermo.
Deus in adiutorium dal Vespro della B.V. di Monteverdi | Concentus Musicus Wien | dir. N. Harnoncourt | Teldec, 1986

Salmi · I 5 salmi che caratterizzano il Vespro mariano — Dixit dominus (109), Laudate pueri (112), Laetatus sum (121), Nisi Dominum e Lauda Jerusalem (147) — insieme agli altri salmi destinati al vespro, benché facciano riferimento al modello salmodico solito (pp. 113-117), godono di un centinaio di pagine specifiche (Vespertini Psalmi per tonos distributi, pp. 128-220) che riproducono l'intonazione in tutti i modi e con le cadenze proprie.

Vespri mariani sono nel Commune sanctorum (celebrazioni per categorie di santi, martiri, dottori, vergini etc.) con il rituale per tutte le feste dedicate alla Vergine, ovvero si può far riferimento a una delle specifiche feste dedicate a Maria, le cui più importanti sono l'Assunzione (15 agosto), l'Immacolata concezione (8 dicembre), la Natività (8 settembre), l'Annunciazione (25 marzo).

Supponendo di affidarci al Commune sanctorum (p. 1254), l'elenco delle Ore parte dai Primi vespri (quelli che si celebrano la sera prima del giorno festivo) per concludersi con i Secondi. Seguendo le indicazioni di questi ultimi (pp. 1258-1259) si ha l'elenco dei cinque salmi (il primo è Dixit Dominus, con il tono di riferimento 3), la terminatio (a) e il testo con la melodia dell'antifona relativa (Dum esset rex).

Per ciascuno dei cinque salmi Monteverdi elabora su tenor liturgico una polifonia a volte accompagnata da strumenti. Non si riconosce dai tenor usati da Monteverdi per questi cinque salmi la celebrazione di una festa specifica.
Di seguito il tenor in III tono (terminatio a) di Lauda Jerusalem su cui Monteverdi elabora il suo salmo a 7 voci. E' il tenor utilizzato sia per l'Immacolata concezione (8 dicembre) che per la festa del Rosario (7 ottobre).

L'antifona che apre e chiude il salmo è omessa: la prassi suggerisce di adottare le antifone gregoriane utilizzate nei vespri mariani con tono corrispondente. In realtà Monteverdi interpone ai 5 salmi 4 mottetti a voce sole che si è proposto voler sostituire le antifone, in una prospettiva che se da un lato asseconda la liturgia (recupero del tenor) dall'altro se ne discosta vistosamente.
La stessa Sonata sopra Sancta Maria, posta alla fine del ciclo di salmi, è un ulteriore elemento estraneo che conferma la presa di distanza dalle finalità liturgiche.
Lauda Jerusalem dal Vespro della B.V. di Monteverdi | Concentus Musicus Wien | dir. N. Harnoncourt | Teldec, 1986

Letture e responsori · Tutto l'apparato didattico delle letture oggi si limita al breve Capitolo che segue ai Salmi nella pagina del Commune festorum B.V.M. (p. 1259).

L'inno che segue è l'Ave maris stella proposto in I, IV e VII tono, chiuso dal versicolo e risposta Dignare me laudare, con l'Alleluia in Tempo Paschalis (1263).

Conclude il Magnificat, il cantico tipico del Vespro (detto anche Canticum B.M.V.), di cui il Liber usualis propone solo l'antifona (in VIII modo, terminatio in sol) rimandando ai toni salmodici vespertini relativi per l'intonazione dei ogni versetto (p. 212 o 218).

Monteverdi completa questa parte dei Vespri con l'inno Ave maris stella e due versioni del Magnificat, per 7 voci, strumenti e continuo, o per sole 6 voci e continuo. Non compone nulla per i riti di conclusione.

Conclusione · Si chiude con l'Oratio, a cui seguono, secondo la prassi solita festiva (p. 261, Dominica ad Vesperes, qui sotto) versicoli alternati all'intonazione del Benedicamus Domino (p. 126, nei toni comuni), del Pater noster (secreto) e di un'antifona mariana (pp. 273 o 277 e segg.).