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Thibaut de Champagne in una
miniatura |
Thibaut (Troyes 1201 - Pamplona
1253), iv conte di Champagne e dal 1239 i re di Navarra, è
detto 'il Postumo' (nacque sei giorni dopo la morte di suo padre) o 'il
Trovatore', essendo oggi ricordato come poeta.
Visse in gioventù alla corte di
Francia dove s'innamorò di Bianca di Castiglia madre e tutrice del re
minorenne Luigi ix. Partecipò alla crociata contro gli Albigesi
(1229) e fu protagonista nel proseguimento della vi crociata. Scaduto il
decennale accordo di convivenza Tebaldo, con altri grandi di Francia, arma un
esercito per impadronirsi di Gerusalemme (1239). Presagita la disfatta si
rifugerà definitivamente in Navarra.
Dante lo cita fra i massimi poeti del
suo tempo (De vulgari eloquentia, I.ix.3)
Au tans plain de felonie
Il
riferimento alla scomunica (vv. 7-8) rimanda alle due celebri di Gregorio IX
contro Federico II. Legate alla paura di Roma che Federico volesse
ricongiungere la Sicilia all'Impero soffocando lo Stato della Chiesa si
collocano in due momenti della VI crociata. La necessità di partire, che
allontana il poeta dalla dama rimanda alla partenza di Thibaut per la Terra
santa (giugno 1239) e quindi, più probabilmente, ci si riferisce alla
seconda scomunica (marzo 1239).
La chanson come altre in precedenza
è indirizzata a Philippe de Nanteuil (v. 23), altro nobile troviere che lo
accompagnerà nella crociata in Terra Santa (1239). Non si sa chi sia il
«Lorent» citato al v. 46, ma un'altra chanson (Je me
cuidois partir) affianca Lorent e Philippe quali compagnons di
Thibaut: «Renaut, Phelipe, Lorent | molt sont or ci mot sanglent
...»
fonti: M T O U R K V (esempio in basso da K)
versificazione: a7' b7 b7 a7' b7 c8 c7 b7 b7
6 strofe doppie (9 vv.) con l'ultima come envoi (4 vv.)
— The Early Music Consort (David Munrow) | Argo 1970
[v. Lp/Cd]
— Modo Antiquo (Bettina Hoffman) | Amadeus 'Speciale' 2000 | info
— strumentale: Atrium musicae de Madrid (Gregorio Paniagua) |
Harmonia Mundi 1979 | info
Au tans plain de felonie, D'anvie et de traïson, De tort et de mesprison, Sans bien et sans cortoisie, Et que entre nos baron Faisons tot le siecle empirier, Que je voi escomenier Ceus qui plus offrent reson, Lors vueil dire une chançon. |
5 |
In tempi pieni d'ipocrisie, d'invidia e tradimenti, di torti e di soprusi, senza eleganza e senza cortesia, in cui per colpa di noi sovrani il mondo è ridotto al peggio, in cui vedo scomunicato chi ha ragioni da vendere, voglio fare una canzone. |
Li roiaumez de Surie Nos dit et crie a haut ton, Se nos ne nos amendon, Por Dieu que n'i alons mie: N'i ferions se mal non. Diex aime fin cuer droiturier: De tex gens se velt aidier; Cil essauceront son non Et conquerront sa maison. |
10 15 |
Il regno di Siria ci parla e grida ad alta voce che se non ci redimiamo, in nome di Dio, non faremo nulla e procureremo solo male. Dio ama il cuore nobile e coraggioso. Di tal gente si pone in aiuto: quelli che esalteranno il suo nome e conquisteranno le terre che sono sue. |
Encor vaut mielz toute voie Demorer en saint païs Que aler, povres, chaitis, Ou il n'a solas ne joie. Phelipe, on doit paradis Conquerre par mesaise avoir, Que vos n'i troverez voir Bon estre, ne jeu ne ris Que vos aviez apris. |
20 25 |
Eppure è assai meglio dimorare nel Sacro Paese che andare, povero, miserabile dove non c'è piacere ne gioia. Philippe, il paradiso si deve conquistare attraverso privazioni, poiché non ritroverete i beni, i passatempi e le risate che avevate in precedenza. |
Amors a coru en proie Et si m'en meine tot pris En l'ostel, ce m'est a vis, Dont ja issir ne querroie, S'il estoit a mon devis. Dame, de cui biauté fet oir, [je vous faz bien a savoir:] Ja de prison n'istrai vis, Ainz morrai loialz amis. |
30 35 |
L'amore è andato a caccia, e dapprima mi conduce all'abergo, come sembra, da cui giammai fuggirei se fosse per me. Signora, ornata di bellezza, [voglio che voi sappiate] che non uscirò mai vivo da tal prigione ma morirò leale amico. |
Dame, moi couvieut remaindre, De vos ne me quier partir; De vos amer et servir Ne me soi onques jor faindre, Si me vaut bien un morir L'amors qui si m'assaut sovent; Adès vostre merci atent, Que biens ne me puet venir, Se n'est par Vostre plaisir. |
40 45 |
Signora, vorrei rimanere: non voglio separarmi da voi; dall'amarvi e dal servirvi non mi sono mai sottratto; val quanto il morire l'amore che mi assale sovente. Ora non attendo che la vostra grazia perché alcun bene può venire se non è per vostro piacere. |
Chançon, va mo dire Lorent Qu'il se gart outreement De grant folie envahir, Qu en li avroit faus mantir. |
Canzone, di' a Lorent che si guardi assolutamente d'intraprendere la grande follia che indurrà i bugiardi a mentire. |
Seignor, sachiez, qui or ne s’an ira
Nessun riferimento storico concreto permette di datare questa canzone, che è stata tradizionalmente assegnata al periodo precedente la partenza di Thibaut per l’unica spedizione in Terra Santa alla quale ha partecipato. La crociata, predicata alla fine del 1234, riesce a concretizzarsi solo qualche anno più tardi e i crociati si imbarcano a Marsiglia nell’agosto del 1239. Tutti i critici sono concordi nel datare la canzone tra questi due termini, risalendo in qualche caso fino al 1230, anno in cui per la prima volta Thibaut si era impegnato a partire per la Terra Santa [...]. Poiché è stato in più occasioni rilevato come questo testo si serva del lessico e dei motivi tipici della predicazione, non escluderei invece che esso debba essere fatto risalire proprio al tempo della prima presa di croce di Thibaut, in quell’anno 1235 quando l’entusiasmo suscitato dai predicatori fu tale da costringere il papa ad adoperarsi per dissuadere i crociati da una partenza prematura. [Luca Barbieri da Troubadours, Trouvères and the Crusades]
fonti: °K 1r | °M 13v | °N 1v | °O 127r | °V 1v | °X 8v — solo testo: °S 316r | °T 2v |
versificazione: 10 ab ab c’c’b 5 strofe doppie (7 vv.) con l'ultima come envoi (3 vv.)
— René Zosso, Clemencic Consort (1999; registr. 1995) | info [a]
— Alla Francesca (2012) | info
— Paula Bär-Giese, soprano -
Hans Meijer, liuto (live 2019)
a. Sulla musica di Thibaut, nella versione di Zosso, fu adattata una canzone di cronaca bretone, Aloïda dei Tri Yann (1995) | info | audio
Seignor, sachiez, qui or ne s’an ira en cele terre ou Diex fu mors et vis et qui la croiz d’outremer ne penra a painnes mais ira en paradis. Qui a en soi pitié ne remembrance, au Haut Seignor doit querre sa vanjance et delivrer sa terre et son païs. |
5 |
Signori, sappiatelo, chi ora non andrà in quella terra dove Dio fu messo a morte e resuscitò e chi non prenderà la croce d’oltremare difficilmente potrà mai andare in paradiso. Chi ha in sé compassione e buona memoria, deve compiere la vendetta dell’Altissimo e liberare la sua terra e il suo paese. |
Tuit li mauvais demorront par deça qui n’ainment Dieu, bien ne honor ne pris; et chascuns dit: «ma fame que fera?» «je ne lairoie a nul fuer mes amis». Cil sont cheoit en trop fole atendance, qu’il n’est amis fors que Cil, sanz doutance, qui por nos fu en la vraie croiz mis. |
10 |
Resteranno qui solo i vili che non amano Dio, né il bene, né l’onore, né la reputazione; essi dicono: “e mia moglie cosa farà?” “non lascerò per nessuna ragione i miei amici”. Sono invischiati in vane preoccupazioni, poiché non c’è vero amico al di fuori di Colui, certamente, che per noi fu posto sulla vera croce. |
Or s’an iront cil vaillant bacheler qui ainment Dieu et l’onour de cest mont, qui sagement vuelent a Dieu aler; et li morveus, li cendreus demorront: avugle sont, de ce ne dout je mie. Qui .i. secors ne fait Dieu en sa vie et por si po pert la gloire del mont. |
15 20 |
Presto partiranno i giovani valorosi che amano Dio e l’onore del mondo, che saggiamente vogliono andare verso Dio; e i pavidi e i debosciati resteranno: sono ciechi, non ho alcun dubbio. Chi non soccorre Dio neppure una volta nella vita, per così poco perde la gloria del mondo. |
Diex se laissa por nos en croiz pener et nos dira au jor ou tuit vanront: «Vos qui ma croiz m’aidastes a porter, vos en irez là ou mi angle sont: là me verroiz et ma mere Marie; et vos par cui je n’oi onques aïe descendrez tuit en anfer le parfont». |
25 |
Dio si lasciò martoriare sulla croce per noi e ci dirà nel giorno in cui tutti saranno radunati: “voi che m’avete aiutato a portare la croce, voi andrete là dove sono i miei angeli: là vedrete me e mia madre Maria; e voi dai quali non ho mai ricevuto aiuto scenderete tutti nell’inferno profondo”. |
Chascuns cuide demorer touz haitiez et que jamais ne doie mal avoir; ainsi les tient Anemis et pechiez que il n’ont sens, hardement ne pooir. Biax sire Diex, ostez leur tel pensee, et nos metez en la vostre contree si saintement que vos puissons veoir. |
30 35 |
Ognuno si illude di poter vivere sempre spensierato e pensa che non avrà mai preoccupazioni; il Nemico e il peccato li possiedono a tal punto che non hanno discernimento, né audacia, né energia. Buon Signore Dio, togliete loro questa illusione e mettete noi nel vostro regno così santamente che vi possiamo vedere. |
Douce Dame, roïne coronee priez por nos, vierge bone eüree, et puis aprés ne nos puet mescheoir. |
Dolce Signora, regina incoronata, pregate per noi, Vergine beata, e così non ci capiterà nulla di male. |