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Jaufre Rudel in una miniatura |
Trovatore provenzale (prima metà xii sec.), originario del Saintonge e principe di Blaye. Per quanto noto ebbe rapporti con Alfonso Giordano di Tolosa e Ugo Bruno vii di Lusignano; partecipò alla II corociata. Le sue liriche insistono sull'amore lontano (amor de lonh), su cui fantastica la sua vida:
Questa vida ispirò nell'Ottocento Rudello di Ludwig Uhland, poemetti a Heine e Carducci e la piece La princesse lointaine di Edmond Rostand il cui preludio fu musicato da Nikolai Cerepnin.
Lanquan li jorn son lonc en may
È
la più celebre canso di Rudel e forse una delle più famose
del repertorio. L'amore per la donna 'lontana', che nell'artificio narrativo
è collocata in Terrasanta, oltre a ben significare il tema dell'amore
irragiungibile caro ai trovatori è anche metafora d'amor sacro per cui la donna altri non è che la Vergine e l'amore non ricambiato
(come detto nell'ultima strofa) diventa fede.
musica: R (63r) | W (189v) | X (81v) edizioni: Lommatzsch
1917, p. 423 | Gennrich
1958, III, p. 29, no 12 | Maillard
1967, p. 24 | etc. | edizione
testo: A 127r, B 77r, C 215v, D 88r, E 149, I
121v, K 107v, M 165r, Ma 4r, Mh2 79, S 182, Sg 108r, a1 498, e 186-191 edizioni: cfr. biblio
versificazione: a8' b8 a8' b8 c8 c8 d8
7 coblas unissonans + envoi (c8 c8 d8) | b: mot-refrain (lonh)
— Daisy Lumini (italiano) | 1973
— Ensemble Unicorn, dir. Marco Ambrosini | 1996
— Ensemble
Perceval (Katia Caré) | 1998
— Mediaeval
Baebes | 2000
— Evo |
2009
Lanquan li jorn son lonc en
mai mes belhs dous chans dauzelhs de lonh, e quan me sui partitz de lai remembra·m dunamor de lonh: vau de talan embroncx e clis, si que chans ni flors dalbespis no·m platz plus que liverns gelatz. — |
Allor che i giorni sono lunghi a
maggio, mi piace il dolce canto degli uccelli di lontano, e quando mi sono partito di là mi ricordo di un amor lontano. Vado per il desiderio imbronciato e a capo chino, così che né canto né fior di biancospino mi giovano più dell'inverno gelato. |
Allor che i giorni · son lunghi a
maggio son dolci i canti · di uccelli da lontano, e se poi via · di lì faccio viaggio mi risovvengo · di un amor lontano. Di desiderio · vado mesto e chino tanto che canto · o fior di biancospino non mi è più grato · che inverno gelato. |
Ja mais damor no·m jauzirai si no·m jau destamor de lonh: que gensor ni melhor non sai ves nulha part, ni pres ni lonh. Tant es sos pretz verais e fis que lai el reng dels sarrazis fos ieu per lieis chaitius clamatz! — |
Mai d'amore io godrò se non godo di questo amor lontano, perché non conosco (donna) più nobile e buona in nessun luogo, vicino o lontano; tanto è il suo pregio verace e fino che là, nel regno dei Saraceni, fossi io per lei tenuto prigioniero! |
Io non avrò · mai più d'amor
vantaggio se non godrò · di questo amor lontano; bella o miglior · trovare non sono saggio in nessun luogo · prossimo o lontano. Tanto il suo pregio · è veritiero e fino che io laggiù · nel regno saracino foss'io per lei · in catene imprigionato |
Iratz e jauzens men partrai, sieu ja la vei lamor de lonh; mas no sai quoras la veirai, car trop son nostras terras lonh: assatz i a pas e camis, e per aisso no·n sui devis Mas tot sia cum a Dieu platz! — |
Triste e gioioso me ne partirò, dopo averlo visto, l'amore lontano: ma non so quando la vedrò, perché le nostre terre sono troppo lontane: vi sono molti valichi e strade, e perciò non posso indovinare (quando la vedrò): ma sia tutto secondo la volontà di Dio! |
Felice e triste nuove cose assaggio pur di vedere questo amor lontano, ma non so quando di lei veda un raggio, le nostre terre stan troppo lontano! Quanti valichi! ed è lungo il cammino, perciò saper non posso il mio destino: ciò che Dio vuole mi sia tutto dato. |
Be·m parra jois quan li querrai, per amor Dieu, lalberc de lonh: e, sa lieis platz, alberguarai pres de lieis, si be·m sui de lonh. Adoncs parra·l parlamens fis quan drutz lonhdas er tan vezis quab cortes ginh jauzis solatz. — |
Mi sembrerà certo gioia quando io le
chiederò, per amore di Dio, l'albergo lontano, e, se a lei piaccia, abiterò presso di lei, anche se di lontano: dunque sarà fino il parlare, quando l'amante lontano sarà tanto vicino, che sarà consolato dalle belle parole. |
Gioia se avrò di chiederle coraggio per compassion rifugio da lontano; e se lei vuole metterò ancoraggio, vicino a lei, pur se di lontano. Sarà a quel punto il nostro incontro fino, quando l'amante lontano sia vicino, di bel parlare in gioia consolato. |
Ben tenc lo Senhor per verai per quieu veirai lamor de lonh; mas per un ben que men eschai nai dos mals, quar tan mes de lonh. Ai! car me fos lai pelegris, si que mos fustz e mos tapis fos pels sieus belhs huelhs remiratz! — |
So bene che il Signore è veritiero, per questo io vedrò l'amor lontano; ma per un bene che ne traggo ne ho due mali, tanto sono lontano. Ahi! perché non sono andato laggiù da pellegrino, così che il mio bordone e la mia schiavina fossero visti dai suoi begli occhi! |
Io so che Dio parlò vero linguaggio, perciò vedrò l'amor mio lontano; attendo questo come un bel miraggio, ma n'ho due mali, tanto m'è lontano. Ah! foss'io là siccome un pellegrino ed il bordone col saio da vicino dai suoi begli occhi fosse rimirato. |
Dieus, que fetz tot quant ve ni vai e formet sestamor de lonh, mi don poder, que cor ieu nai, quieu veia sestamor de lonh, veraiamen, en tals aizis, si que la cambra e·l jardis mi resembles totz temps palatz! — |
Dio che fece tutto ciò che viene e va e creò questo amor lontano mi dia la possibilità, che io certo lo voglio, di vedere questo amor lontano; veramente, con tale agio che la camera e il giardino mi ricordino sempre dei palazzi! |
Dio fece il mondo ch'è un lungo passaggio e creò questo amore di lontano: consenta al cuore ch'io l'ho di buon lignaggio che presto veda questo amor lontano: ma veramente in luogo adatto e fino sì che la camera allora ed il giardino sempre saran per me palazzo ornato! |
Ver ditz qui mapella lechai ni deziron damor de lonh, car nulhs autres jois tan no·m plai cum jauzimens damor de lonh. Mas so quieu vuelh mes atahis, quenaissi·m fadet mos pairis quieu ames e non fos amatz. — |
Dice il vero chi mi chiama ghiotto e desideroso dell'amor lontano, che null'altra gioia tanto mi piace come il godere dell'amor lontano. Ma ciò che voglio mi è negato, che così mi dette in sorte il mio padrino, che io amassi e non fossi amato. |
È vero, il mio desiderio è selvaggio, sono bramoso d'amore di lontano, di questa gioia sola sono ostaggio, voglio il piacere dell'amor lontano. Ma la mia vigna non produce vino, che mi stregò in tal modo il mio padrino da far ch'io ami e che non venga amato. |
Mas so quieu vuelh mes atahis. Totz sia mauditz lo pairis que·m fadet quieu non fos amatz! |
Ma ciò che voglio mi è negato, che così mi dette in sorte il mio padrino, che io amassi e non fossi amato. |
Ma la mia vigna · non produce vino, che mi stregò · in tal modo il mio padrino da far ch'io ami · e che non venga amato. [Traduzioni di Roberto Gagliardi] |