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Marcabru in una miniatura dal codice |
Trovatore originario della Guascogna, di cui rimangono 43 componimenti a
carattere principalmente satirico, scritti tra il 1130 e il 1150.
Appartiene alla seconda generazione di
trovatori, e visse tra la Provenza e la penisola iberica, sotto la protezione
di vari signori, da Guglielmo x di Aquitania ad Alfonso vii di
Castiglia.
Impiegò un linguaggio spesso
oscuro e una tecnica formale molto elaborata: con le sue opere la lirica
provenzale inaugura il trobar clus. Moralista rigido e severo, scrisse celebri sirventesi.
Delle 42 sue canzo tramandate
solo di 4 sopravvive la musica.
Pax in nomine Domini
Pax
in nomine Domini (noto come 'sirventese del lavador') fu scritto
dopo il 1149, ovvero dopo il fallito assedio di Damasco del luglio 1148 (v. 36)
e il conseguente abbandono della II crociata sotto guida francese (vv.
60-66).
Marcabru scrisse il poema fra la Guienna e il Poitou (v. 67),
probabilmente a Niort (v. 72), città di confine fra le due regioni.
L'ipotesi che fosse in Spagna sembra da scartare: il significato di sai 'qui' (v. 55), relativo al «marchese» e non alla Spagna, fa pensare
ci si riferisca a Raimondo di Tolosa, marchese di Provenza (poi protettore di
Bernart de Ventadorn), che piange la perdita del padre, il conte Alfonso Giordano (v. 70), morto nella II crociata. Il
marchese è oppresso dai «pagani» (per via della morte del
padre) come lo sono gli spagnoli sul fronte occidentale e i Templari (v. 56) ad
Antiochia e Damasco.
«Antiochia» (v. 67) indica Raimondo di Poitiers (dal '37 marito di Costanza di Antiochia e reggente della provincia cristiana),
morto anch'egli nella II crociata.
Il «lavacro» che Marcabru
ripete alla fine del sesto verso di ogni strofa è la sofferenza in terra
che Dio richiede quasi fosse una crociata.
musica: W ('du roi'), 194v unicum edizioni: Gennrich
1958 | RosenbergSwitten
1998
testo: A, 29r-v | C, 177v-178r | I, 117r-118r
| K, 103v-104v | R, 5r | a1, 293-94 | d, 303v-304r | z, 2 col. H edizioni: Crescini
1900 | Dejeanne
1909 | HathawayRicketts
1966 | Riquer
1975 | Melani
1997 | GauntHarveyPaterson
2000
versificazione: a8 b8 a4 c8 d8 c8 d8 e8 f8
8 coblas:
a (i/es) doblas | b (o), c (or), d (us) unissonans | e/f (as/ort) alternatz | verso 6: parola refrain (lavador)
— Hespèrion XXI (Marc Mouillon, voce – Jordi Savall, dir.)
| 2008
— Armoniosoincanto
| 2013
Pax in nomine Domini! Fez Marcabruns los moz e·l so. Auiaz qe di: cum nos a fait per sa dousor lo seignorius celestiaus, probet de nos, un lavador c'anc for outramar no·n fon taus en de lai enves Josaphas; e d'aquest de sai vos conort. — |
5 |
Pace! Nel nome del Signore! Marcabru scrisse le parole e la musica. Ascoltate quello che dice. Nella sua grande bontà il re celeste, il nostro Signore, ha creato per noi un luogo di purificazione di cui non si è mai visto l'uguale, se non lontano, nella valle di Giosafat; ed è a questo luogo che io ora vi chiamo. |
Pax in nomine Domini! Fe' Marcabruno i motti e il suono. Udite che dice: come ci ha fatto per sua bontà il signore celeste presso di noi un lavatoio, che mai non n'esistè altrettale, fuor che oltremare, là verso Giosafatte: e di questo di qua vi parlo. |
Lavar de ser e de maiti nos deuriam, segon razo, ie·us o afi. Chascuns a del lavar legor: dementre qu'el es sas e saus deuria anar al lavador, qe·ns es verais medicinaus, qe s'abans anam a la mort d'auta caza aurem alberc bas. — |
10 15 |
Purifichiamoci mattina e sera, perché così dobbiam fare, non c'è dubbio, come vi voglio far sapere. Si purifichi ciascuno mentre ne ha la possibilità, finché è pieno di vita e di forze; questo io perciò raccomando, come il vero rimedio ai nostri mali. Se moriamo prima di esserci purificati, non entreremo in cielo ma resteremo quaggiù. |
Lavarci di sera e di mattina dovremmo, secondo ragione: io ve lo accerto. Agio ha ciascuno di far questo lavacro. Finch'egli è sano e salvo dovrebbe andare al lavatoio, che c'è verace farmaco: che se moriamo prima, anzi che in alto andremo a star basso. |
Mas escarsedatz e no-fes part joven de son conpaignon. Ai, cals dols es qe tuich volon lai li plusor don lo gazaings es efernaus! S'anz non correm al lavador c'aiam la boca ni·ls oills claus, no·n i a un d'orgoill tan gras c'al morir non trob contrafort. — |
20 25 |
Ma l'avarizia e la mancanza di fede divide i giovani dai propri compagni. Ah, com'è triste che tutti voglion volare soprattutto là dove il premio è l'inferno! Se non corriamo al lavacro prima di chiudere e bocca e occhi non ci sarà nessuno tanto fiero che dalla morte non tragga contrappasso. |
Ma avarizia e slealtà parte gioventù dal suo compagno. Ah, qual dolore è che tutti s'affrettin dove si guadagna l'inferno! Se prima non corriamo al lavatoio che abbiamo la bocca e gli occhi chiusi, non ci ha uno d'orgoglio tanto gonfio, che al morire non trovi malo avversario. |
Que·l seigner que sap tot cant es e sap tot quant er e c'anc fo nos a promes coron'e nom d'enperador; e·ill beutatz sera sabençaus, qu'e cel luira(n) al lavador plus que l'estella gauzignaus, ab so que vengem Dieu del tort qe·il fant sai e lai ves Domas. — |
30 35 |
[Poiché il Signore, che sa tutto cio che
è e tutto ciò che era e che sarà, ci ha promesso la corona e il nome d'imperatore; e la bellezza sarà ciò che brillerà sul lavacro più che la stella del mattino, in modo che Dio sia vendicato dei torti che gli fanno qui e laggiù a Damasco. |
Che il signore che sa tutto ciò che
è, e sa tutto ciò che sarà e che mai fu, vi ci promise onore in nome di imperatore. E la beltà di que' ch'andranno al lavatoio, sarà, sapete quale? Più che la stella diana: purché vendichiamo Dio del torto che gli fanno qua e là verso Damasco. |
Probet del lignatge Caï, del primeiran home fello, a tans aici c'us a Dieu non porta honor. Veirem qui·ll er amics coraus, c'ab la vertut del lavador vos sera Jhesus comunaus. E tornatz los garsos atras q'en agur crezon et en sort! — |
40 45 |
Ci sono qui molti della stirpe di Caino, il primo uomo traditore, nessuno dei quali rende onore a Dio. Vedremo chi gli sarà amico cordiale, perché in virtù di questo lavacro, Gesù sarà tra noi! E respingiamo gli zotici che credono in presagi e fortuna.] |
Nel lignaggio di Caino, del primo uomo fellone, tanti ci ha qui de' quali alcuno non onora Dio. Vedremo chi gli sarà corale amico: che per la virtù del lavatoio Gesù ci sarà fatto comune. E indietro cacciamo la plebaglia, che in àuguri crede e in sorti! |
E·ill luxurios corna-vi, coita-disnar, buffa-tizo, crup'-en-cami, remanran, aqeil felpidor! E Dieus vol los arditz e·ls saus asaiar a son lavador, e cill gaitaran los ostaus e plantara[n] lur coutr'en l'ort, so per qu'eu a lor anta·ls chas. — |
50 |
I lussuriosi beoni, mangioni, attaccabrighe, piegati lungo la via, finiranno tra i rifiuti. Dio vuole provare nel suo lavacro quelli che son coraggiosi e umili. E questi conserveranno le loro case, e incontreranno un forte avversario; per il quale e per la cui vergogna li ha scelti. |
Que' lussuriosi corna-vino, affretta-desinare, soffia-tizzone, rannicchiasi-in-via, rimarranno nello sciupatoio. Dio vuole gli arditi e i soavi provare al suo lavatoio; e que' se ne staranno a casa, e troveranno un forte avversario: ciò per ch'io, a lor onta, li caccio. |
En Espaign'e sai lo Marques et cill del temple Salamo sofron lo pes e·l fais del orgoill paianor, per que jovens cuoill avol laus; e·l criz per aqel lavador versa sobre·ls plus rics captaus, fraich-faillit de proessa las, que non amo joi ni deport. — |
55 60 |
In Spagna, e qui il Marchese, e quelli del tempio di Salomone soffrono il peso e il gravame dell'orgoglio dei pagani, per cui la gioventù è vituperata. E l'infamia, a causa di questo lavacro, cade sui più possenti condottieri, abbattuti, decaduti, stanchi di prodezze, che non amano l'allegria né il giubilo. |
In Ispagna e qui il marchese, e que' del tempio di Salomone, reggono il peso e il fascio dell'orgoglio de' pagani, per cui gioventù coglie debil vanto: e il bando per questo lavatoio si spande sopra i più possenti signori affranti, decaduti, fiacchi, che non amano gioia né diporto. |
Desnaturat son li Frances, si del afar Dieu dizo no, qu'eu sai cum es! Antiocha, prez e valor sai plora Guiana e Peitaus. Dieus lo comte al seu lavador conduga e meta l'arm'en paus, e sai gart Peitieus e Niort lo seigner qui resors del vas. |
65 70 |
Degenerati sono i francesi, se si negano alla causa di Dio, nella quale io vi ho impegnato. Antiochia, il merito e il valore, piange qui la Guienna e il Poitou. Signore, dà riposo all'anima del Conte nel tuo lavacro; il Signore, che resuscitò dal sepolcro, conservi Poitiers e Niort. |
Degeneri sono i Francesi, se all'impresa di Dio si negano, che io li ho sollecitati. Antiochia, pregio e valore qui piange Aquitania e Poitou. Dio, signore, al tuo lavatoio l'anima del conte colloca in pace: e qui protegga Poitou e Niort il signore che risorse dal sepolcro. [Trad. Vincenzo Crescini (1900)] |