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Marchetto da Padova: Ave Regina caelorum

Marchetto da Padova (1274-1326?) Compositore e teorico, autore dei trattati Lucidarium (1317, sui modi gregoriani) e Pomerium (1318); quest'ultimo precedente alle teorie sull'ars nova di Philippe de Vitry e Johannes de Muris, e destinato a influenzare l'ars nova italiana. Gli sono stati attribuiti tre mottetti, di cui uno, Ave Regina Celorum, forse destinato alla dedicazione della Cappella degli Scrovegni (25 marzo 1305).

La cappella

Padova Musei Civici
Wikipedia
Immagini interattive (Haltadefinizione)
Restauri (Università di Padova, 2020)

Distribuzione (d.d.)

La musica

Testo

Oxford, Bodleian Library, Canon. class. lat. 112 (copia di Prosdocimo della Cittadella, 1325, Padova) | info | Diamm (con immagini a fluorescenza ultravioletta)

Edizione in Gallo 1974.

— Italian Sacred Music: 1, ed. Kurt von Fischer, Peter M. Lefferts (Pmfc 12; Monaco: Éditions de l'Oiseau-Lyre, 1976).

Edizione (d.d.)

duplum (14 versi) triplum (6+9 doppiversi)  

Mater innocencie
Aula venustatis.
Rosa pudicicie
Cella deitatis.
Vera lux mundicie
Manna probitatis.

Porta obediencie
Arca pietatis.
Datrix indulgencie
Virga puritatis.
Arbor fructus gracie
Nostre pravitatis.
Virtus tue clementie    
Me solvat a peccatis.

Ave regina celorum | pia virgo tenella.
Maria candens flos florum | Christique clausa cella    
Gracia que peccatorum | dira abstulit bella.
Plena odore unguentorum | stirpis David puella.
Dominus rex angelorum | te gignit lucens stella.
Tecum manens ut nostrorum | tolleret seva tela.

Benedicta mater morum | nostre mortis medela.
Tu signatus fons ortorum | manna das dulcinella,
In te sistit lux cunctorum | quo promo de te mella.
Mulieribus tu chorum | regis dulci viella,
Et vincula delictorum | frangis nobis rebella.
Benedictus futurorum | ob nos potatus fella.
Fructus dulcis quo iustorum | dare sonat cimella.
Ventris sibi parat thorum | nec in te corruptella.
Tui zelo febris horum | languescat animella.

Ave Regina del Cielo | Vergine pia e delicata
Maria, candido fiore fra i fiori | e di Cristo chiuso involucro
Grazia che dei peccatori | ha elimianto le funeste guerre
Sei colma di spezie e unguenti | figlia della stirpe di Davide
Il Signore, re degli angeli, | ti ha fatto stella lucente
Rimane con te per liberarci da crudeli frecce

Benedetta Madre dei costumi | medicina della nostra morte
Tu eletta fonte dei campi | dai la doce manna
In te si trova la luce di tutto | per cui da te traggo miele
Insieme alle donne il coro | conduci con la dolce viella
E i legami delittuosi | li spezzi per noi se sono ribelli
Benedetto per sempre | chi per noi ha bevuto il fiele
Dolce frutto per cui dar suono alla tromba (flauto) dei giusti
Nel ventre prepara il giacilio | ma senza corromperti
Il tuo zelante ardore per queste cose | umili le anime misere

Esecuzioni

Nova Cantica (1997)
Deum (live 2010) ***
Sator Musicae (2012) ***
Bella Voce Chicago (live 2021)
Cantiere Armonico (live 2021)
midi (d.d.)

Studi

F. Alberto Gallo, "Marchetus in Padua und die 'franco-venetische' Musik des frühen Trecento", Archiv für Musikwissenschaft, 31 /1 (1974): 42-56.

Ipotizza che fosse una delle composizioni per l’Ufficio dell’Annunciazione cantate in occasione della consacrazione della cappella Scrovegni di Padova avvenuta nel 1305, poiché proprio da quell’anno e almeno fino al 1307 è documentata la presenza di Marchetto nella cattedrale padovana quale magister scolarum.

Heinz Ristory, "Die Motette 'Ave Regina Celorum/Mater innocencie/Ite Missa est' des Marchetus von Padua und ihre Mensuraltheoretische Entsprechung", Musica & Storia, 4 (1996): 103-19.

In base all'acrostico del testo poetico il mottetto in questione può essere attribuito a Marchetto da Padova. Probabilmente, esso fu composto per l'inaugurazione della Cappella degli Scrovegni nel 1305. Le caratteristiche della notazione collegano questa composizione con un trattato teorico appartenente alla cosiddetta «tradizione orale di Marchetto». [Mirabile]

Eleonora M. Beck, "Marchetto da Padova and Giotto's Scrovegni Chapel Frescoes"
Notes in the History of Art , 18/4 (1999): 1-15.
Early Music,  27 (1999): 7-23.

Studio della relazione tra la teoria e la composizione di Marchetto da Padova e gli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni. L'A. mostra i reciproci riferimenti tra il mottetto Ave regina celorum/Mater innocencie e le scene dello sposalizio e dell'Annuciazione, in particolare tra il triplum e la riproduzione di strumenti musicali, ipotizzando l'influenza di Marchetto in alcune scelte di Giotto. [Mirabile]

Tiziana Sucato, "Il mottetto 'Ave Regina celorum/Mater innocencie/Ite missa est (Joseph)' di Marchetto da Padova nel contesto della produzione mottettistica del primo Trecento, Rivista di Analisi e Teoria Musicale, 13/2 (2007): 67-88.

... ipotesi che il mottetto marchettiano possa essere stato composto nel secondo, e non nel primo decennio del Trecento ... l’organizzazione del materiale musicale del mottetto, soprattutto per quanto riguarda i procedimenti di tensione e risoluzione, è compiutamente ascrivibile all’Ars nova e quindi non compatibile con la datazione alta (1305) proposta da Gallo. [Sucato]

Bernard Vecchione, "Une poétique du motet médiéval: textes, hypotextes et niveaux de discours dans l' 'Ave regina celorum / Tenor [Joseph] / Mater innocencie' de Marchetto da Padova" in Beyond 50 Years of Ars Nova Studies at Certaldo, 1959-2009, atti (Certaldo, 12-14.vi.2009) ed. Marco Gozzi, Agostino Ziino, Francesco Zimei (Lim 2014): 69-133 [Anit 8]

Il mottetto ... funge da caso di studio per l'elaborazione di una poetica del mottetto che si basa sulla dimensione di ipertesto unitario tipica del genere ... L'analisi mira a far emergere la coerenza interna di un testo che si presenta come un enunciato complesso, in cui la categoria di «polifonia» investe più livelli che vanno dalla distribuzione polifonica del materiale poetico nelle diverse voci, alla polifonia interna a ciascuno dei testi letterari («polyphonie d'expression»), passando per gli ipotesti su cui il mottetto si basa (una «polyphonie d'inscription» costituita da acrostici, anagrammi e testi soggiacenti o allusi per mezzo di assonanze). [Antonio Calvia]