Materiali per i Carmina Burana

A globo veteri

cb 67

Sequenza attribuita da Wollin 1998 a Pietro di Blois (Petrus Blesensis), ca 1135-1212 [a], diplomatico (omonimo e coetaneo di un canonico di Chartres) [b], e da McDonough 2010 a Ugo Primate.
La prima strofa rimanda alla Cosmographia di Bernardo Silvestre (Traill 1988).

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a. Pietro di Blois studia a Tours con Bernardo Silvestre, poi fa Legge a Bologna e Parigi (anni Cinquanta in cui scrive poesie). Dal 1167 al 1173 è segretario di Guglielmo ii, re di Sicilia, poi in Inghilterra come segretario di Enrico ii, Richard of Dover (arcivescovo di Canterbury) ed Eleonora d’Aquitania.
b. Vissuto fra il 1130-1203, info.

Fonti

B. München, Bayerischen Staatsbibliothek, Clm. 4660 (Carmina Burana), f. 26r | ca 1230 — info
A. London, British Library, Arundel 384, f. 233v | xiv sec. — info
F. Firenze, Biblioteca Laurenziana, Pluteus 29.1, f. 446v | musica (parziale) [c] | xiii sec. — info

Pur senza musica B lascia spazio per il vocalizzo in A/Que (i.1/5), Tot/Huic (ii.2/6), singula/minuscula (ii.4/8) e iunctura/tetendit (v.6/12). In F il vocalizzo in i.1 e ii.2 c’è ma manca in ii.4.

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c. La quinta strofa seguirebbe sul foglio successivo che però risulta mancante.

Legenda — Testo:   Edizione   Riferimento | Musica:   Edizione  Riferimento

    B A F
Montfaucon 1739 298] ms. elencato come «Antiphonarius vetus» xxix.1    
Docen 1807 1311] ed. a 3 anni del trasf. del ms. a Monaco    
Wright 1838 111]    
Schmeller 1847 ed.    
Delisle 1885 101-106] descrizione sommaria    
Dreves 1922 [1895] xx.8-9] Indice: riconosce A globo nel fasc. 12    
Meyer 1908 ed. da A
Hilka 1970 [1941] ii.30] ed. critica
Clemencic 1979 82, 193] ed. mensurale
Anderson 1988 vi.105-106]    
Traill 1988 pdf] riferimento alla Cosmographia di Bernardo Silvestre      
Gillingham 1993 116] ed. amensurale
Walsh 1993 24] ed. + trad. ingl. (lo dice per errore anche in Heidelberg 357)
Quetglas 1988 pdf] sulla bellezza della donna      
Wollin 1998 attr. a Pietro di Blois      
Paden 2000 103, 109, 123] da Hilka + trad. ingl.    
Rankin 2003 329] A globo e Olim sudor le uniche 2 liriche d’amore in F    
McDonough 2010 16-23] attr. a Ugo Primate    
Everist 2018 34-36] melisma, rel. (labile) con Olim sudor      
Scharler 2019 #67] ed. mensurale    

Testo

Testo di riferimento B. In F mancanti le strofe pari (ripetizione della musica, secondo il modello della sequenza) e ultima strofa (su pagina seguente perduta).

Interventi taciti: maiuscole, apostrofi e punteggiature resi secondo l’uso moderno; sciolte le forme tachigrafiche; adeguato l’uso di h; uniformata l’oscillazione ci/ti, f/ph, i/j/y, u/v; conservati i dittonghi semplici (ae/oe > e); semplificati i nessi mediolatini (mpn > mn); corrette scempiature, geminazioni ed errori non significativi.

In A al ti dell’edizione (e di B) si preferisce il ci: precium (i.8), tocius (ii.1), amancium (iii.5), eminencia (iv.3), dencium (iv.10), apcior (v.5), gracior (v.6).

I      
a. A globo veteri | cum rerum faciem
traxissent superi | mundique seriem
prudens explicuit | et texuit | Natura, 
iam preconceperat, | quod fuerat | factura.
ab
ab
ccd
eed
oòoòoo|oòoòoo
id.
oooòoo|oòoo|oòo
id.
Quando dalla massa originaria gli dei trassero
l’aspetto delle cose e la serie dei mondi
la Natura prudente rivelò e fabbricò
ciò che aveva già previsto fosse da fare.
b. Que causas machine | mundane suscitans,
de nostra virgine | iam dudum cogitans
Plus hanc excoluit, | plus prebuit | decoris,
dans privilegium | et pretium | laboris.
    E Lei, mettendo in moto la macchina del mondo,
meditando da tempo sulla nostra fanciulla,
molto la nobilitò e le concesse ornamenti,
dandole col suo lavoro privilegi e vantaggi.
II      
a. In hac pre ceteris
totius operis | Nature lucet opera.
Tot munera | nulli favoris contulit,
 sed extulit | hanc ultra cetera.
a
ab
bc
cb
oòoòoo
oòoòoo|oooòoòoo
oòoo|oooòoòoo
oòoo|oooòoo
In lei più di altra
qualsivoglia creatura, brilla l’opera di Natura.
A nessuno concesse tanti segni di favore,
anzi la esaltò sopra ogni cosa.
b. Et, que puellulis
 avara singulis | solet partiri singula,
huic sedula | impendit copiosius
 et plenius | forme munuscula.
    E Lei, che a singole fanciulle
poche cose suole concedere occasionalmente,
a lei sollecita offerse forme
abbondanti e piene di doni.
III      
a. Nature studio | longe venustata,
contendit lilio, | rugis non crispata
frons nivea. | Arcus supercilia
discriminant | gemelli.
ab
ab
cd
ef
oòoòoo|òoòoòo
id.
oòoo|òoòoòoo
oòoo|oòo
Per cura della Natura fu assai abbellita,
e contende con il giglio, non segnata da rughe,
una fronte candida. Archi gemelli
le dividono le sopracciglia.
b.Omnes amantium | trahit in se visus,
spondens remedium | verecunda risus
lascivia. | Simplices siderea
luce micant | ocelli.
    Di ogni amante attrae a sé lo sguardo
promettendo rimedi con la composta seduzione
del sorriso. Modestamente splendenti
le brillano gli occhi di luce.
IV      
a. Ab utriusque luminis | confinio
moderati libraminis | iudicio 
naris eminentia | producitur venuste 
quadam temperantia:
nec nimis erigitur | nec premitur | iniuste.
ab
ab
cd
c
eef
oooòoòoo|oòoo 
ooòooòoo|oòoo 
òoooòoo|oòoo oò
òoooòoo 
ooooòoo|oòoo|oò
Dall’adiacenza di entrambi degli occhi,
nel merito del moderato equilibrio,
l’importanza elegante del naso promana
con opportuna misura:
né troppo eretta, né schiacciata ingiustamente.
b. Allicit verbis dulcibus | et osculis,
castigate tumentibus | labellulis,
roseo nectareus | odor infusus ori.
Pariter eburneus
sedet ordo dentium | par nivium | candori.
    Inebria con dolci parole e baci,
con labbra virtuosamente morbide,
il profumo di roseo nettare uscito di bocca.
Similmente eburneo
si estende l’ordine dei denti di candida di neve.
V      
a. Certant nivi, micant lene | pectus, mentum, colla, gene;
sed, ne candore nimio
evanescant in pallorem, | precastigat hunc candorem
rosam maritans lilio
prudentior Natura,
ut ex his fiat aptior | et gratior | iunctura.
aa
b
cc
b
d
eed
òoòoòoòo|òoòoòoòo
–oooòoòoo
òoòoòoòo|òoòoòoòo
–oooòoòoo
oòoòoòo
oòoòoòoo|oòoo|oòo
 
b.Rapit michi me Coronis, | privilegiata donis
et Gratiarum flosculis.
Nam Natura, dulcioris | alimenta dans erroris,
dum in stuporem populis
hanc omnibus ostendit,
in risu blando retia | Veneria | tetendit.
     

i. 1. A globo ] E globo B — cum ] dum B — 3. prudens ] predens F — decoris ] honoris AF
ii. 2. lucet ] lucent B — 4. cetera ] singula B
iii. 3-4. Arcus … gemelli ] simplicis siderea luce micant ocelli (cfr 7-8) AF — 6. spondens ] pandens B — 7-8. Simplices … ocelli ] arcus supercilia discriminant gemelli A
iv. 3. naris ] variis F — 10. nivium ] niveo B
v. 2. sed ] set A — evanescat ] evanenscant B — 5. his ] hiis B — 6. iunctura ] mistura B — 7. Coronis privilegiata ] nectar diis privilegia data B — Veneria ] venerea B

Musica

I numerosi accenti forti (af) – corrispondenti all’uscita rimata – permettono di costruire la griglia potenziale della musica di questa sequenza secondo l'esempio seguente (il verso è identificato dalla formula n|n, con prima il numero di sillabe atone poi di quelle dalla tonica: A globo veteri = 3|3).

L’af (qui preceduto da una barra tratteggiata) [a] è anticipato da un numero di sillabe che oscilla fra 1 e 6, secondo questa casistica:

1|2
1|3
3|3
4|2
4|3
5|2 (= 14|2)
5|3 (= 14|3, 32|3)
6|2
Natura
Et texuit
A globo veteri
Longe venustata
Arcus supercilia
Producitur venuste
Nature lucet opera
Certan nivi micant lene
ooooooòo  
ooooooòoo
ooooooòoo
ooooooòo  
ooooooòoo
ooooooòo  
ooooooòoo
ooooooòo  


ooo(oòoòoo)
oo(òoòoòo)  
oo(òoòoòoo)
o(oòoòoòo)  
o(oòoòoòoo)
(òoòoòoòo)  

I gruppi di 6 e 4 sillabe che precedono l’af sono binari, e quelli di 5 hanno anch’essi accento interno in posizione pari (oòooo,oooòo) [b] distanziandosi dal successivo tempo forte sempre con passo binario [c]. Anche nei gruppi di 3 l’accento interno, se presente, è in posizione pari (oòo). Ciò conferma che tutto il brano procede secondo un andamento binario, benché proprio i primi versi possano suggerirne uno ternario (ma con una forzatura sul passo metrico).
La distanza fra gli af non è mai minore di 4 sillabe o superiore di 8, questo rende facile ipotizzare unità ritmiche di 4 sillabe (battuta) che permettono di evidenziare parallelismi e corrispondenze.
L 'esempio-schema mostra la coerenza interna della struttura ritmica: ogni frase tende a distribuirsi su 4 af (frecce in alto), a volte in combinazione a mezze frasi o ridotti a 3 o 2.

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a. Non conta il numero di righe  della strofa, ma le divisioni: la prima strofa, distribuita su 4 righe ha in realtà 10 divisioni, ovvero 10 rime (ababccdeed) e quindi 10 accenti forti.
b. Nell'esempio ho aggiunto un asteriso a 14|2 in quei casi in cui era in realtà costituito da 1|3-1|2.
c. Fa eccezione iv.2 con il relativo iv.7 («Moderati…») che richiederebbe un passo 23|3, ma si tratta dell’unico caso che, modellato sul primo verso della strofa («Ab utriusque…»), andrà preferibilmente letto 14|3. A questo proposito si può decidere di correggere il mancato movimento parallelo fra le due frasi (preferibile la>si in «Moderati» piuttosto che re>do in «utriusque»).

Esecuzioni

1987 | Pickett | 6'20" | Corale con accompagnamento d'organo, ritmo sillabico.

1989 | Folger | 3'30" | Strofe dispari: voce sola, accompagnamento, ritmo libero; strofe pari, strumentale, ritmo modale.

2011 | Obsidienne | 2'10" | Voce soa + bordone corale, ritmo libero, solo strofe dispari.

2016 | Potter | 5'00" | Voce sola e ritmo libero.