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La vasta e variegata opera di Athanasius Kircher (1602-1680), considerato già nel suo tempo homo universalis per la notevole statura culturale [Tronchin 2009: 9], costituisce un importante fondamento per lo sviluppo del sapere Seicentesco in molteplici ambiti. Tra i suoi numerosi scritti spiccano per importanza il trattato Musurgia universalis (1650) e il successivo Phonurgia nova (1673), con il quale Kircher ha dato alle stampe la prima opera scritta interamente dedicata alla scienza acustica.
Nato a Geisa (Turingia), all'età di 14 anni Kircher entrò come novizio nel Collegio Gesuita di Fulda, dove intraprese lo studio di greco antico ed ebraico. Nel 1618 entrò nella Compagnia di Gesù a Paderborn, e nel periodo successivo al noviziato approfondì le lingue classiche e lo studio delle scienze, approdando nel 1622 prima Münster e poi a Colonia per studiare filosofia, discipline che poté in seguito insegnare a Würzburg e ad Avignone insieme a matematica e lingue orientali (siriaco ed ebraico). Nel 1633 si recò a Vienna per assumere il precedente incarico di Keplero come matematico alla corte di Ferdinando II. Trasferitosi poi a Roma su invito di Papa Urbano VIII, venne chiamato ad insegnare al Collegio Romano, dove rimase per più di quarant'anni; è in questo contesto che, dopo l’insegnamento, si concentrò esclusivamente sullo studio dei geroglifici. Grazie a reperti e oggetti di vario tipo raccolti nel corso degli anni, nel 1651 Kircher costituì un fondo museale noto ora come Museo Kircheriano, una sorta di teatro-laboratorio in cui sono raccolte e conservate oltre ai reperti di arte classica, orientale e amerindiana, anche le numerose invenzioni fatte costruire dallo stesso fondatore.
Gli studi di Kircher spaziano dalla geologia alla medicina – le sue ricerche in tale ambito lo portarono a importanti scoperte come la natura della peste, e fu inoltre il primo ad utilizzare il microscopio; dalla storia – è l’ideatore della traduzione di geroglifici egiziani tramite l’impiego di manoscritti copti – all’egittologia – di cui è tuttora considerato il fondatore; dalla musica all’antropologia, e ancora astronomia, fisica, matematica, magnetismo, filologia, ottica, mineralogia, archeologia. Dimostrò inoltre un vivace interesse per la tecnologia e le invenzioni meccaniche, e tra le varie invenzioni attribuitegli vi sono un orologio magnetico, diversi automi e il primo megafono.
Oltre alla Musurgia e alla Phonurgia, tra le sue principali opere ritroviamo: Ars Magnesia (1631) – un approfondito studio sul magnetismo –, Magnes, sive de arte magnetica (1641), Ars magna lucis et umbrae (1645), Oedipus Aegyptiacus (1652), Mundus subterraneus (1665) – un trattato sulla struttura e sui fenomeni del pianeta terrestre –, China illustrata (1667) e Arca Noë (1675). Nell’ambito dell’egittologia, inoltre, iniziò nel 1644 una collaborazione con Gianlorenzo Bernini per la progettazione della Fontana dei Quattro Fiumi di piazza Navona a Roma, e alla decifrazione delle iscrizioni geroglifiche presenti sull'obelisco intorno al quale sarebbe sorta la fontana, egli dedicò l’opera Obeliscus Pamphilius (1650). Kircher morì Roma nel 1680, ove si presume sia sepolto.
Si considera Phonurgia Nova, sive Coniugium mechanico-physicum artis et naturæ paranympha phonosophia concinnatum (1673) un completamento della precedente Musurgia universalis (soprattutto per quel che riguarda il primo libro Phonosophia anacamptica). In effetti il volume indaga una “nuova produzione del suono”, da phoné (suono) e orghé (lavoro, energia), "ovvero la scienza sonora intermediaria (paranynpha) dell'indotta unione meccanico-fisica di arte e natura". Qui le teorie kircheriane vengono sviluppate e dotate di un importante apparato iconografico.
Definita come una «originale miscela di estetica barocca e indagine sonora» [Tronchin 2009: 10], la Phonurgia indaga le varie applicazioni del suono partendo da una generale indagine sperimentale sull’architettura acustica per poi concentrarsi sul fenomeno dell'eco, accostato ad un’osservazione antropologica dell’ascolto declinata su vari livelli: scientifico ma anche religioso, mistico ed esoterico – tra cui lo studio del fenomeno del tarantismo, [1] legato alle influenze della musica sulla mente umana (iatromusica), [2] che è incline a vari tipi di affetti.
Il contesto di ricerca nel quale si inseriscono Kircher e la Phonurgia va rintracciato all’interno della stessa Compagnia di Gesù: è qui, infatti, che dopo la riscoperta delle sezioni coniche e degli specchi ustori, i matematici gesuiti tentarono di comprendere la natura del suono attraverso uno studio geometrico sulla propagazione e sulla riflessione del suono nello spazio. Si tratta di un approccio che affonda le sue basi teoriche nella speculazione sul dualismo suono- luce, il quale si propone di indagare la struttura acustica attraverso il modello dell’ottica geometrica. Questo indirizzo teorico risale alla metà del Seicento, quando il matematico gesuita Giuseppe Biancani, uno dei fondatori dell’acustica geometrica – il quale riprende a sua volta le teorie elaborate da Giambattista Della Porta nel testo Magia naturalis (1558) –, pone nel suo trattato Sphæra Mundi (1653) le fondamenta teoriche per la riflessione sul comportamento del suono all’interno dello spazio e in rappporto con l’aria, illustrando come i raggi sonori si comportino al pari dei raggi luminosi riflettendosi sulle superfici, dando così vita al fenomeno dell’eco – l’applicazione di questa “nuova scienza” del suono alla progettazione di sale teatrali si trova nella raccolta Apiaria (1641) di Mario Bettini, in cui si teorizza come, grazie alla forma ellittica, il suono potrà arrivare nitido dalla scena all’orecchio dello spettatore, seguendo linee dirette e linee calcolate secondo gli angoli di rifrazioni. È in questo scenario teorico che la trattazione fonurgica di Kircher affonda dunque le sue radici [Briatore 2016: 3].
Kircher stesso definisce la Phonurgia come Facultas mirabilium per sonos operatrix, ovvero come "capacità di provocare il meraviglioso per mezzo dei suoni" [Tronchin 2009: 10]. L’opera, dedicata all'imperatore Leopoldo I, è quindi il risultato del suo desiderio «di utilizzare il suono per creare effetti prodigiosi, e di esercitare controllo sulla natura attraverso strumenti e macchine acustiche» [Briatore 2016: 3]. La causa che giustifica la stesura di un testo successivo alla trattazione enciclopedica della Musurgia va ricercata anche nell’intenzione – polemica – di Kircher di riappropriarsi della paternità della tromba parlante [Gozza 2004], simbolo del potere taumaturgico della scienza nella realtà barocca e oggetto di grande interesse per il suo potenziale in termini di emissione sonora. L’invenzione della Tuba Stentoro-phonica venne infatti annunciata dall’accademico inglese Samuel Morland (1625–1695), che pubblicò un opuscolo illustrativo allegato al nuovo strumento, le cui applicazioni militari esercitarono un forte fascino su re Carlo II d'Inghilterra; la rapida diffusione della notizia in tutta Europa diede la spinta a Kircher per riaccreditarsene l’ideazione e la realizzazione. Nella Authentica Testimonia de prima hujus Artis inventione (si veda l’Index Argomentorum) Kircher chiama in causa anche i confratelli come testimonianza pubblica a garanzia del suo primato intellettuale sullo strumento.
Phonurgia Nova si compone di due parti; nel primo libro, con il titolo Phonosophia anacamptica, Kircher offre la sua descrizione dettagliata del fenomeno dell'eco, ampliando la teoria già trattata da Biancani secondo cui il contatto tra suono e superfice sia affine al contatto della luce su uno specchio – non casualmente il trattato si apre con la massima Sonus lucis simia est ("il suono è come la luce”). In queste pagine Kircher descrive inoltre l'uso di vari modelli di tubi finalizzati all’amplificazione del suono; per sviluppare la sua argomentazione riporta la descrizione di vari dispositivi di sua invenzione, tra cui statue parlanti, strumenti musicali con meccanismi interni in grado di generare armonie inaspettate, così come l'arpa eolia.
I numerosi esperimenti condotti da Kircher per lo studio dell'eco sono descritti nella Sectio II dal titolo Architectura echonica, e uno dei più rilevanti riguarda il cosiddetto obiectum phonocampticum, che si riferisce a tutti gli oggetti in cui il suono o la voce potrebbero essere riflessi (non solo muri ed edifici, ma anche alberi e fiumi). Una delle osservazioni più importanti in questa materia è che il movimento dell'aria provoca la propagazione del suono, e ne consegue che la propagazione del vento, così come le condizioni meteorologiche, possono a loro volta influenzare gli effetti dell'eco. Va considerato che la concezione del suono di Kircher non era ancora influenzata dalla teoria delle vibrazioni (formulata più tardi grazie a Galilei e Newton), ma già teneva conto della profonda relazione tra il numero delle oscillazioni e l'altezza del suono [Tronchin 2009: 10].
La Sectio IV illustra poi le modalità di costruzione degli edifici in relazione all'acustica architettonica, in un contesto storico in cui la nascita del nuovo stile barocco influenzò lo sviluppo di forme architettoniche destinate a cantanti e musicisti. La sezione ospita poi la descrizione di luoghi – alcuni tutt’oggi esistenti – particolarmente interessanti per le loro potenzialità acustiche; in questi casi, l’obiettivo di Kircher è quello di comprendere la modalità della produzione di specifici effetti sonori. Alcuni dei luoghi tra quelli descritti sono tuttavia pure invenzioni dello stesso Kircher, «destinate a intrattenere, deliziare e incuriosire la ricca nobiltà contemporanea» [Tronchin 2009: 13].
Il secondo libro, dal titolo Phonosophia nova, è caratterizzato da uno stampo più antropologico, in cui si fa strada un’approfondita analisi delle influenze della musica sulla mente umana e sugli affetti che vi suscita. Come già detto, viene inoltre sviluppata la teoria della iatromusica secondo cui la musica può essere utilizzata efficacemente a scopo terapeutico; tale argomento viene elaborato nella sezione Phonurgia Latrica con l’esempio dei "tarantolati", e l’antidoto alla “trance” di cui erano vittime consisteva in una specifica formula musicale e ritmica (antidotum tarantulae). Rispetto a quanto già presente nella Musurgia, nella Phonurgia Kircher incorpora l’illustrazione della tarantola e l’incisione con la famosa scena di iatromusica – quest’ultima si trova nel Caput IV, alla Quæstio I: Cur tarantismo laborantes nullo alio nisi harmonico medio, sive solâ Musicâ curari possint? (“Perché coloro che soffrono di tarantismo non possono essere curati in altro modo che con la musica?”). Qui Kircher spiega quindi il potere curativo del suono su anima e corpo: dal momento che il veleno produce una sorta di prurito e di formicolio che costringe il malato a danzare, il suono, «propagandosi nell’aria […] raggiunge l’animo e rilassa i muscoli, le arterie e le fibre più recondite del corpo che sono anche i ricettacoli degli spiriti» [Cavicchi 2013: 85].
L'antiporta dell'opera ospita un’incisione realizzata da Felix Chevrier che costituisce, come l’intero apparato iconografico, un elemento particolarmente significativo per la natura e lo scopo dell’opera. Come sottolineato, infatti,
Qui compare un coro e un'orchestra di angeli riuniti intorno a una piramide, che rappresenta la Santissima Trinità, sotto i quali una figura allegorica della Fama vola attraverso il cielo suonando la tromba e portando uno stendardo che proclama Canit inclyta caeseris arma ("Proclama le illustri armi dell'imperatore"). Sulla sinistra siede Apollo circondato dalle nove Muse sul monte Parnaso, e in basso Pan guida un gruppo che celebra un baccanale; a destra un gruppo di tritoni scorta Poseidone attraverso il mare, timpani e trombe accompagnano una carica di cavalleria e un cacciatore suona il corno mentre insegue un cervo. Al centro, quella che sembra ancora una volta la Fama, su di un piedistallo, suona un corno reggendo una tromba in cui i putti soffiano dall'alto, mentre sotto di loro un uomo soffia in un tubo rivolto verso la superficie del piedistallo, la cui eco è indicata da una linea tratteggiata, che trasporta il suono dal piedistallo all'orecchio di un uomo sdraiato in basso.
La parte introduttiva della stampa si presenta sei quaterni (24 cc.) + il fasc. d di 7 cc.:
Mentre quella conclusiva (8 cc.):
Di seguito la struttura del volume:
Definitiones: Axiomata feu Hypoteses: Postulata et Data.
Sectio I – De Natura et Proprietate Soni.
Sectio II – De Architectura Echonica
[58] Sectio III – Tuborum, Tubarumque Acustica Rum Fabrica.
Sectio IV – De Fabricis In Usum Recreationem Que principum queis secreto consilia sua sibi invicem communicare possint, constituendis.
[103] Sectio V – De Mirificis Organorum Acusticorum Fabricis Queis adimmensa spacia tam articulatæ quam inarticulatæ voces propagari queant.
Sectio VI – Architectonica Instrumentorum Acusticorum, Quorum Opeper Sonos Qua Articulatos, Quainarticulatos Ad Maximam Locorum Distantiam Quemlibet Reciproco Corresponsu Mentem Suam Alteri Quantumvis Dissito Manifestare Posse, Experientia Demonstratur.
[124] Sectio VII – De fabricis diversorum organorum ad producendum longissimi sonum apte construendis
Sectio I – De prodigiosa sonorum vi et efficacia.
[194] Sectio II – Phonurgia Latrica Sive de perturbationibus animi morbisque vi musicæ curandis.
[217] Sectio III – De Variis Prodigiosis Sonis
1673 | princeps
Athanasius Kircher, Phonurgia Nova sive Conjugium Mechanico-physicum artis et nature paranympha phonosophia, Campidonæ (Kempten): Rudolphum Dreherr, 1673
1966 | anastatica
New York: Broude Brothers, 1966
2005 | anastatica
Wien: Anton F.W. Sommer (pubblicato in proprio), 2005.
L’affermarsi del razionalismo cartesiano, che coincise con gli ultimi anni di vita di Kircher, ne oscurò in parte il lavoro, pur condividendone l’idea di astrazione matematica del fenomeno acustico e armonico. Si può sostenere infatti che è solo nel tardo XX secolo che la qualità estetica della sua opera ha nuovamente acquisito considerazione. Phonurgia Nova non presenta rilevanti innovazioni tecniche e teoriche sulla conoscenza del suono, ma oltre a costituire un importante completamento dello sviluppo delle teorie kircheriane, è il suo accurato apparato iconografico a «meravigliare» il lettore/spettatore [Briatore 2016: 3], acquistando valore taumaturgico grazie a una galleria di “immagini sonore” che illustrano effetti capaci di dominare la natura con i mezzi offerti dalla geometria. L’opera andò inoltre a costituire una «sorta di catalogo dei manufatti sonori ideati da Kircher per intrattenere i visitatori della Galleria» [Gozza 2010: 142] presente nel museo del Collegio Romano, poiché ne ospita le descrizioni e le illustrazioni. All’epoca della loro ideazione, da una prospettiva scientifica tradizionale, tali invenzioni furono fonte di perplessità, difficilmente includibili nella cosiddetta "scienza sperimentale" – un esempio emblematico è quello della statua parlante. [Tronchin 2009: 11]. Il progetto di Kircher si conferma infatti legato imprescindibilmente alla poetica barocca del meraviglioso, in cui gli elementi affrontati sono letti come fonte di intrattenimento e diletto, creando una realtà “altra”.
Nel panorama contemporaneo si deve alle basi poste da Phonurgia nova la comprensione della potenzialità dell'eco in luoghi come i teatri e le chiese per enfatizzare la voce e la musica, partendo dall’analisi delle qualità di risonanza delle singole architetture – in relazione alle ecovariazioni, in particolare, Kircher cita nel trattato due esempi significativi: il primo è rappresentato da Villa Simonetta presso Milano, un "teatro dell'eco" dove, gridando da una precisa finestra, era possibile sentire ventiquattro echi; il secondo è l'Orecchio di Dionisio a Siracusa (visitato da Kircher nel 1638).
Nell’ambito dell’architettura acustica il lavoro di Kircher ha dunque ispirato svariati esperimenti, come quello riportato da Bortot nel suo articolo sul trattato kircheriano, che consiste in una ricostruzione digitale dei contenuti del manoscritto attraverso la modellazione digitale di un'unica stanza allungata, come riportato. Le installazioni acustiche di Kircher, rappresentate in modo suggestivo all'interno di un ipotetico palazzo, ci hanno aiutato a ricostruire i punti citati in precedenza [Bortot 2018: 1843]. Sull'impatto negli studi di acustica architettonica cfr Günther 1902; Milo 2019.
Nell’ambito dell’organologia e dei suoi studi sullo strumento musicale moderno, Gozza sostiene che il lavoro attuato con Misurgia e per estensione con Phonurgia, abbia anticipato «e forse [ispirato] le metafore meccanicistiche della scienza moderna» [Gozza 2009. 138]. Cfr inoltre Magnusson 2017.
Oggi il genio di Kircher viene citato negli studi contemporanei sull’ecologia acustica come ideatore di certe intuizioni finalizzate alla propagazione del suono nello spazio, come nel caso di Il paesaggio sonoro di Schafer [1977 (2022): 182]. Sull'impatto negli astudi di acustica in generale cfrGoldsmith 1962; Hunt 1978; Schmidt 2000; Zielinski 2006; Gozza 2010; Heller 2013; Cox 2014; Briatore 2016; Bortot 2018; Ganchrow 2021.
Il lavoro compiuto nella Phonurgia costituisce infine il fondamento dei moderni studi sulla iatromusica e sul fenomeno del tarantismo, in cui Cavicchi, a proposito delle raffigurazioni del fenomeno all’interno del trattato, sottolinea come la rappresentazione del tarantismo in vesti antiche sembra assumere la funzione di legittimare la tradizione popolare, proiettandone la rappresentazione nell’orizzonte dell’antichità. Un aspetto, quest’ultimo, che segnerà anche la storia recente della ricezione del tarantismo [Cavicchi 2013: 88].
Kircher 1650 | Athanasius Kircher, Musurgia universalis sive Ars magna consoni et dissoni in X. libros digesta… (Roma: ex typographia haeredeum Francisci Corbelletti [vol. 1]; typis Ludovici Grignani [vol. 2], 1650).
Günther 1902 | Siegmund Günther, Akustisch - Geographische Pobleme, «Sitzungsberichte der mathematisch-physikalischen Classe der königlich bayerischen Akademie der Wissenschaften», 31 (1902): 15-33 e 211-263.
Goldsmith 1962 | Mike Goldsmith, Discord: the story of noise (Oxford: Oxford University Press, 1962).
Scharlau 1969 | Ulf Scharlau, Athanasius Kircher (1601-1680) als Musikschriftsteller. Ein Beitrag zur. Musikanschauung des Barock (Marburg: Görich & Weiershäuser, 1969).
Schafer 1977 [2022] | R. Murray Schafer, The Tuning of the World (New York: Knopf, 1977); trad. it. Il paesaggio sonoro. Il nostro ambiente acustico e l’accordatura del mondo, ed. G. Cestino, Milano-Lucca: Ricordi-LIM, 2022.
Hunt 1978 | Frederick V. Hunt, Origins in acoustics: the science of sound from antiquity to the age of Newton, New Haven: Yale University Press, 1978.
Godwin 1979 | Joscelyn Godwin, Athanasius Kircher: A Renaissance Man and the Quest for Lost Knowledge (London: Thames and Hudson, 1979).
Schmidt 2000 | Leigh Eric Schmidt, Hearing Things: Religion, Illusion, and the American Enlightenment (Cambridge ma: Harvard University Press, 2000).
Gozza 2004 | Paolo Gozza, Anche i megafoni hanno un'anima: la "Tromba parlante" (1678) di Geminiano Montanari, «Recercare», 16 (2004): 113-131.
Zielinski 2006 | Siegfried Zielinski, Deep Time of the Media: Toward an Archaeology of Hearing and Seeing by Technical Means (Cambridge ma: MIT Press, 2006).
Godwin 2009 | Joscelyn Godwin, Athanasius Kircher's Theatre of the World, London: Thames and Hudson, 2009.
Gozza 2009 | Paolo Gozza, La dialettica dello strumento musicale nell'età moderna, «Recercare», 21 (2009): 135-148.
Tronchin 2009 | Lamberto Tronchin, The 'Phonurgia Nova' of Athanasius Kircher: The Marvellous World of Sound During the 17th century, «Acoustic Today», 6/1 (2009): 8-15.
Gozza 2010 | Paolo Gozza, Imago Vocis. Storia di Eco (Milano: Mimesis, 2010).
Bernatzky-Hesse 2012 | Günther Bernatzky, Horst-Peter Hesse, Musik in der Palliativmedizin, in Schmerzbehandlung in der Palliativmedizin, ed. R. Sittl, R. Likar (Wien: Springer, 2012): 229-234.
Cavicchi 2013 | Camilla Cavicchi, La scena di iatromusica nella Phonurgia Nova di Athanasius Kircher, «Medicina e Storia», 11 (2013): 75-88.
Heller 2013 | Eric J. Heller, Why You Hear what You Hear: An Experiential Approach to Sound, Music, and Psychoacoustics (Princeton: University Press, 2013).
Cox 2014 | Trevor Cox, Sonic wonderland: a scientific odyssey of sound (London: The Bodley Head, 2014).
Spahn 2015 | Claudia Spahn, Musik und Medizin – ein Überblick, in Musik und Medizin, ed. G. Bernatzky e G. Kreutz, Wien: Springer, 2015.
Briatore 2016 | Samuele Briatore, Suono e spettacolo. Athanasius Kircher, un percorso nelle immagini sonore, «California Italian Studies», 6/1 (2016): 1-20.
Magnusson 2017 | Thor Magnusson, Musical Organics: A Heterarchical Approach to Digital Organology, «Journal of new music research», 46/3 (2017): 286-303.
Bortot 2018 | Alessio Bortot, Phonurgia Nova: Geometrical Acoustics in the 17th Century, in ICGG 2018: Proceedings of the 18th International Conference on Geometry and Graphics, ed. L. Cocchiarella (Cham: Springer, 2018): 1837-1848.
Milo 2020 | Alessia Milo, The acoustic designer: Joining soundscape and architectural acoustics in architectural design education, «Building acoustics», 27/ 2 (2020): 83-112.
Ganchrow 2021 | Raviv Ganchrow, Earth-Bound Sound: Oscillations of Hearing, Ocean, and Air, «Theory & event», 24/1 (2021): 67-116.