I libri della musica

 

Frontespizio della prima edizione

Athansius Kircher
Phonurgia nova

Campidonæ (Kempten): per Rudolphum Dreherr, 1673

 

 

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l'autore

La vasta e variegata opera di Athanasius Kircher (1602-1680), considerato già nel suo tempo homo universalis per la notevole statura culturale [Tronchin 2009: 9], costituisce un importante fondamento per lo sviluppo del sapere Seicentesco in molteplici ambiti. Tra i suoi numerosi scritti spiccano per importanza il trattato Musurgia universalis (1650) e il successivo Phonurgia nova (1673), con il quale Kircher ha dato alle stampe la prima opera scritta interamente dedicata alla scienza acustica.

Nato a Geisa (Turingia), all'età di 14 anni Kircher entrò come novizio nel Collegio Gesuita di Fulda, dove intraprese lo studio di greco antico ed ebraico. Nel 1618 entrò nella Compagnia di Gesù a Paderborn, e nel periodo successivo al noviziato approfondì le lingue classiche e lo studio delle scienze, approdando nel 1622 prima Münster e poi a Colonia per studiare filosofia, discipline che poté in seguito insegnare a Würzburg e ad Avignone insieme a matematica e lingue orientali (siriaco ed ebraico). Nel 1633 si recò a Vienna per assumere il precedente incarico di Keplero come matematico alla corte di Ferdinando II. Trasferitosi poi a Roma su invito di Papa Urbano VIII, venne chiamato ad insegnare al Collegio Romano, dove rimase per più di quarant'anni; è in questo contesto che, dopo l’insegnamento, si concentrò esclusivamente sullo studio dei geroglifici. Grazie a reperti e oggetti di vario tipo raccolti nel corso degli anni, nel 1651 Kircher costituì un fondo museale noto ora come Museo Kircheriano, una sorta di teatro-laboratorio in cui sono raccolte e conservate oltre ai reperti di arte classica, orientale e amerindiana, anche le numerose invenzioni fatte costruire dallo stesso fondatore.

Gli studi di Kircher spaziano dalla geologia alla medicina – le sue ricerche in tale ambito lo portarono a importanti scoperte come la natura della peste, e fu inoltre il primo ad utilizzare il microscopio; dalla storia – è l’ideatore della traduzione di geroglifici egiziani tramite l’impiego di manoscritti copti – all’egittologia – di cui è tuttora considerato il fondatore; dalla musica all’antropologia, e ancora astronomia, fisica, matematica, magnetismo, filologia, ottica, mineralogia, archeologia. Dimostrò inoltre un vivace interesse per la tecnologia e le invenzioni meccaniche, e tra le varie invenzioni attribuitegli vi sono un orologio magnetico, diversi automi e il primo megafono.

Oltre alla Musurgia e alla Phonurgia, tra le sue principali opere ritroviamo: Ars Magnesia (1631) – un approfondito studio sul magnetismo –, Magnes, sive de arte magnetica (1641), Ars magna lucis et umbrae (1645), Oedipus Aegyptiacus (1652), Mundus subterraneus (1665) – un trattato sulla struttura e sui fenomeni del pianeta terrestre –, China illustrata (1667) e Arca Noë (1675). Nell’ambito dell’egittologia, inoltre, iniziò nel 1644 una collaborazione con Gianlorenzo Bernini per la progettazione della Fontana dei Quattro Fiumi di piazza Navona a Roma, e alla decifrazione delle iscrizioni geroglifiche presenti sull'obelisco intorno al quale sarebbe sorta la fontana, egli dedicò l’opera Obeliscus Pamphilius (1650). Kircher morì Roma nel 1680, ove si presume sia sepolto.

— Su Athanasius Kircher cfr in generale Scharlau 1969; Godwin 1979.

l'opera

Si considera Phonurgia Nova, sive Coniugium mechanico-physicum artis et naturæ paranympha phonosophia concinnatum (1673) un completamento della precedente Musurgia universalis (soprattutto per quel che riguarda il primo libro Phonosophia anacamptica). In effetti il volume indaga una “nuova produzione del suono”, da phoné (suono) e orghé (lavoro, energia), "ovvero la scienza sonora intermediaria (paranynpha) dell'indotta unione meccanico-fisica di arte e natura". Qui le teorie kircheriane vengono sviluppate e dotate di un importante apparato iconografico.

Definita come una «originale miscela di estetica barocca e indagine sonora» [Tronchin 2009: 10], la Phonurgia indaga le varie applicazioni del suono partendo da una generale indagine sperimentale sull’architettura acustica per poi concentrarsi sul fenomeno dell'eco, accostato ad un’osservazione antropologica dell’ascolto declinata su vari livelli: scientifico ma anche religioso, mistico ed esoterico – tra cui lo studio del fenomeno del tarantismo, [1] legato alle influenze della musica sulla mente umana (iatromusica), [2] che è incline a vari tipi di affetti.

Il contesto di ricerca nel quale si inseriscono Kircher e la Phonurgia va rintracciato all’interno della stessa Compagnia di Gesù: è qui, infatti, che dopo la riscoperta delle sezioni coniche e degli specchi ustori, i matematici gesuiti tentarono di comprendere la natura del suono attraverso uno studio geometrico sulla propagazione e sulla riflessione del suono nello spazio. Si tratta di un approccio che affonda le sue basi teoriche nella speculazione sul dualismo suono- luce, il quale si propone di indagare la struttura acustica attraverso il modello dell’ottica geometrica. Questo indirizzo teorico risale alla metà del Seicento, quando il matematico gesuita Giuseppe Biancani, uno dei fondatori dell’acustica geometrica – il quale riprende a sua volta le teorie elaborate da Giambattista Della Porta nel testo Magia naturalis (1558) –, pone nel suo trattato Sphæra Mundi (1653) le fondamenta teoriche per la riflessione sul comportamento del suono all’interno dello spazio e in rappporto con l’aria, illustrando come i raggi sonori si comportino al pari dei raggi luminosi riflettendosi sulle superfici, dando così vita al fenomeno dell’eco – l’applicazione di questa “nuova scienza” del suono alla progettazione di sale teatrali si trova nella raccolta Apiaria (1641) di Mario Bettini, in cui si teorizza come, grazie alla forma ellittica, il suono potrà arrivare nitido dalla scena all’orecchio dello spettatore, seguendo linee dirette e linee calcolate secondo gli angoli di rifrazioni. È in questo scenario teorico che la trattazione fonurgica di Kircher affonda dunque le sue radici [Briatore 2016: 3].

Kircher stesso definisce la Phonurgia come Facultas mirabilium per sonos operatrix, ovvero come "capacità di provocare il meraviglioso per mezzo dei suoni" [Tronchin 2009: 10]. L’opera, dedicata all'imperatore Leopoldo I, è quindi il risultato del suo desiderio «di utilizzare il suono per creare effetti prodigiosi, e di esercitare controllo sulla natura attraverso strumenti e macchine acustiche» [Briatore  2016: 3]. La causa che giustifica la stesura di un testo successivo alla trattazione enciclopedica della Musurgia va ricercata anche nell’intenzione – polemica – di Kircher di riappropriarsi della paternità della tromba parlante [Gozza 2004], simbolo del potere taumaturgico della scienza nella realtà barocca e oggetto di grande interesse per il suo potenziale in termini di emissione sonora. L’invenzione della Tuba Stentoro-phonica venne infatti annunciata dall’accademico inglese Samuel Morland (1625–1695), che pubblicò un opuscolo illustrativo allegato al nuovo strumento, le cui applicazioni militari esercitarono un forte fascino su re Carlo II d'Inghilterra; la rapida diffusione della notizia in tutta Europa diede la spinta a Kircher per riaccreditarsene l’ideazione e la realizzazione. Nella Authentica Testimonia de prima hujus Artis inventione (si veda l’Index Argomentorum) Kircher chiama in causa anche i confratelli come testimonianza pubblica a garanzia del suo primato intellettuale sullo strumento.

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1. Nell'Italia del Sud i tarantolati sono individui che, dopo essere stati morse da alcuni tipi di tarantola, cadevano in una sorta di trance che li portava a ballare ininterrottamente senza potersi fermare.
2. Sulla iatromusica: Bernatzky-Hesse 2012; Cavicchi 2013; Spahn 2015.

Struttura

Phonurgia Nova si compone di due parti; nel primo libro, con il titolo Phonosophia anacamptica, Kircher offre la sua descrizione dettagliata del fenomeno dell'eco, ampliando la teoria già trattata da Biancani secondo cui il contatto tra suono e superfice sia affine al contatto della luce su uno specchio – non casualmente il trattato si apre con la massima Sonus lucis simia est ("il suono è come la luce”). In queste pagine Kircher descrive inoltre l'uso di vari modelli di tubi finalizzati all’amplificazione del suono; per sviluppare la sua argomentazione riporta la descrizione di vari dispositivi di sua invenzione, tra cui statue parlanti, strumenti musicali con meccanismi interni in grado di generare armonie inaspettate, così come l'arpa eolia.

I numerosi esperimenti condotti da Kircher per lo studio dell'eco sono descritti nella Sectio II dal titolo Architectura echonica, e uno dei più rilevanti riguarda il cosiddetto obiectum phonocampticum, che si riferisce a tutti gli oggetti in cui il suono o la voce potrebbero essere riflessi (non solo muri ed edifici, ma anche alberi e fiumi). Una delle osservazioni più importanti in questa materia è che il movimento dell'aria provoca la propagazione del suono, e ne consegue che la propagazione del vento, così come le condizioni meteorologiche, possono a loro volta influenzare gli effetti dell'eco. Va considerato che la concezione del suono di Kircher non era ancora influenzata dalla teoria delle vibrazioni (formulata più tardi grazie a Galilei e Newton), ma già teneva conto della profonda relazione tra il numero delle oscillazioni e l'altezza del suono [Tronchin 2009: 10].

La Sectio IV illustra poi le modalità di costruzione degli edifici in relazione all'acustica architettonica, in un contesto storico in cui la nascita del nuovo stile barocco influenzò lo sviluppo di forme architettoniche destinate a cantanti e musicisti. La sezione ospita poi la descrizione di luoghi – alcuni tutt’oggi esistenti – particolarmente interessanti per le loro potenzialità acustiche; in questi casi, l’obiettivo di Kircher è quello di comprendere la modalità della produzione di specifici effetti sonori. Alcuni dei luoghi tra quelli descritti sono tuttavia pure invenzioni dello stesso Kircher, «destinate a intrattenere, deliziare e incuriosire la ricca nobiltà contemporanea» [Tronchin 2009: 13].

Il secondo libro, dal titolo Phonosophia nova, è caratterizzato da uno stampo più antropologico, in cui si fa strada un’approfondita analisi delle influenze della musica sulla mente umana e sugli affetti che vi suscita. Come già detto, viene inoltre sviluppata la teoria della iatromusica secondo cui la musica può essere utilizzata efficacemente a scopo terapeutico; tale argomento viene elaborato nella sezione Phonurgia Latrica con l’esempio dei "tarantolati", e l’antidoto alla “trance” di cui erano vittime consisteva in una specifica formula musicale e ritmica (antidotum tarantulae). Rispetto a quanto già presente nella Musurgia, nella Phonurgia Kircher incorpora l’illustrazione della tarantola e l’incisione con la famosa scena di iatromusica – quest’ultima si trova nel Caput IV, alla Quæstio I: Cur tarantismo laborantes nullo alio nisi harmonico medio, sive solâ Musicâ curari possint? (“Perché coloro che soffrono di tarantismo non possono essere curati in altro modo che con la musica?”). Qui Kircher spiega quindi il potere curativo del suono su anima e corpo: dal momento che il veleno produce una sorta di prurito e di formicolio che costringe il malato a danzare, il suono, «propagandosi nell’aria […] raggiunge l’animo e rilassa i muscoli, le arterie e le fibre più recondite del corpo che sono anche i ricettacoli degli spiriti» [Cavicchi 2013: 85].

L'antiporta dell'opera ospita un’incisione realizzata da Felix Chevrier che costituisce, come l’intero apparato iconografico, un elemento particolarmente significativo per la natura e lo scopo dell’opera. Come sottolineato, infatti,

nell’opera di Kircher le immagini hanno una funzione significativa quale strumento filosofico e cognitivo di derivazione classica (Platone, Aristotele) e neoplatonica (Ficino), e quale mezzo didattico e mnemonico, proprio dei metodi d’insegnamento promossi dai gesuiti. Esse detengono un significato complesso, più sovente pratico-illustrativo, altre volte emblematico-allegorico di matrice filosofica e teologica [Cavicchi 2013: 78].

Qui compare un coro e un'orchestra di angeli riuniti intorno a una piramide, che rappresenta la Santissima Trinità, sotto i quali una figura allegorica della Fama vola attraverso il cielo suonando la tromba e portando uno stendardo che proclama Canit inclyta caeseris arma ("Proclama le illustri armi dell'imperatore"). Sulla sinistra siede Apollo circondato dalle nove Muse sul monte Parnaso, e in basso Pan guida un gruppo che celebra un baccanale; a destra un gruppo di tritoni scorta Poseidone attraverso il mare, timpani e trombe accompagnano una carica di cavalleria e un cacciatore suona il corno mentre insegue un cervo. Al centro, quella che sembra ancora una volta la Fama, su di un piedistallo, suona un corno reggendo una tromba in cui i putti soffiano dall'alto, mentre sotto di loro un uomo soffia in un tubo rivolto verso la superficie del piedistallo, la cui eco è indicata da una linea tratteggiata, che trasporta il suono dal piedistallo all'orecchio di un uomo sdraiato in basso.

La parte introduttiva della stampa si presenta sei quaterni (24 cc.) + il fasc. d di 7 cc.:

quat. n.n. – occhiello [1 c.] – antiporta [1 c.] – frontespizio [1 c.] – imprimatur [1 c.]
— quat. a – ritratto di Leopoldo I [1 c.] – epistola dedicatoria a Leopoldo I [3 cc.]
— quat. b – [versi:] Exegesis frontispicii praecedentis (qua veluti emblemate quodam totius operis argumentum explicatur) di Johannes S. Kestler [esegesi del frontespizio precedente in cui, come un emblema, si spiega il tema dell’intera opera] – In phonurgiam kircherianam syncharmicum di Antony Widrington e P. Jos. Pinus – Virtutum compendio Kestlerus [4 cc.]
— quat. c – epigramma – Prefazio ad lectorem [2 cc.] – Authentica Testimonia de prima hujus Artis inventione [“prova autentica della prima scoperta di quest'arte”. Confratelli chiamati a testimonianza: James Alban Gibbes, Gaspar Schott, Francesco Eschinardi].
— quat. dDe praxi vero [1 c.] – Index argomentorum [6 cc.]

Mentre quella conclusiva (8 cc.):

epistola dedicatoria di Francesco Eschinardi all’autore – Explicatio terminorumIndex rerum et verborum

Di seguito la struttura del volume:

Liber I – Phonosophia Anacamptica

Prefatio

Definitiones: Axiomata feu Hypoteses: Postulata et Data.

Sectio I – De Natura et Proprietate Soni.

I – Quo reflexi soni Natura describitur

Prælusio
1. Sonus Lucis simia est
2. De Objecto phonocamptico
3. De Medio phonocamptico sine Linea Actionis
— 1. De Linea Actionis phonicæ
— 2. De  celeritate  soni,  qua  Medium  transit,  sive  de  spacii  phonici quantitate

II – Demonstrationes soni reflexi

Propositio
1. Omnis Angulus Phonoptotus æqualis est angulo Phonocamptico, sive, quod idem est, Angulus Incidentiæ equalis est angulo reflexionis ejusdem. 18
2. Quandocunque   vox   incidit   in   objectum   aliquod   Ortophonum,   sive perpendiculare, ea in seipsam reverberabitur. 19
3. Quandocunque vox incidit in objectum aliquod Loxophonum, sive oblique, non in seipsam, sed in oppositam partem repercutietur. 20

III – Canones Phonocamptici sive Echometrici

5. Quantocunque Objectum phonocampticum concavum circulare est, in centro phonico, quod et centrum circuli est, constitutus Echum percipiet consonantissimam
6. Quanto vocale sine sonorum fuerit vicinius objecto phonocamptico, tanto reflexa vox percipietur remotius, et quanto vocale fuerit remotius ab objecto phonocamptico, tanto reflexa vox percipietur vicinior
7. Si plura objecta phonocamptica ita fuerint ordine disposita, ut unum semper ab altero remotius sit, et ad ea tardius orhophonos pertingere possit, nascetur Echo polyphona, id est, pluries successive ex pariete reddetur
— 1. De Phonismis
8. Phonismus Cylindricus reflectitur in oppositam partem projectura cylindracca
9. Phonismus Ortophonus in se ipsum reflectit
10. In phonismo Conico axis tantum Angulorum æquitate reflectitur, phonismus vero reflexus erit Conus truncatus, sicut in phonismis et Acti – nobilissimo optico axis pyramidis Luminaris sine Visualis vim habet tum illuminandi, tum distincte repreæntandi: Eodem pactores se habet in phonismo Conico
11. Phonismus  conicus  ad  parietem  rectus  reflexione  sua  pariet  conum phonicum truncatum inversum
— 2. De Poliphonismis
12. Centro phonico in Axe prismatis Trigoni isopleuri concavi constituto, vox emissa triplici phonismo aucta in centrum suum redit
13. Centro phonico in Axe prismatis quadrilateri concavi constituto, vox emissa quadruplici phonismo aucta ad id centrum redibit.
14. Centro phonico constituto in axe Prismatis Pentagoni æqui-lateri, vox emissa 5. phonismis aucta revertetur illuc, unde profluxerat
15. Centro phonico constituto in Axe hexagoni prismatits æqui-lateris, vox emissa 6. phonismis aucta revertetur ad se ipsam
16. Centro phonico constituto in Axe Cylindri concavi vox emissa ex omnibus punctis Peripheriæ in seipsam reflectetur
17. In Pyramidum quotcunque laterum, uti et Conorum concavorum Axe constituta aure vox emissa nunquam revertetur in se ipsam, nisi in punctis L. et M. non vero in aliis punctis
18. Centro phonico constituto in centro  5. Corporum, Regularium concavorum, vox reflexa tot phonismis aucta redibit in se, quot corpus habuerit latera. Ibid.

Sectio II – De Architectura Echonica

I – Continens varia Problemata

Problema
1. Si objecta phonocamptica ex determinato loco ita disponatur, ut ad vocale non parallela tantum, sed et normalia sint, vox ex singulis reflectetur in, se ipsam
2. Datis duobus punctis sive stationibus, tum objecti situm, tum angulos determinare, sub quibus vox loxophona it, et redit
3. Datis   quibuslibet   punctis,   seu   stationibus   quomodolibet   dispositis, dummodo legitimam Echonis producendæ distantiam habeant, ita objecta Anacamptica disponere, ut vox reflexa solis illis, qui dictas stationes, aut lineas directo-reflexas occupant, innotescat
4. Datis punctis quomodolibet dispositis, in ijs ita objecta phonocamptica disponere, ut vox partim interne, partim externe reflexa, semper tamen aure in quibuscunque lineis directo reflexis consituta percipiætur
5. Echum polyphonam construere, sive quæ post editam, primam, eandem vocem, aliasque propositiones aliquoties repetat
6. Datis punctis quibuslibet in Circulo dispositis, Echonem circularem consiruere et polyphonam
7. Chorum alicujus Ecclesia consiruere eo artificio, ut tres Cantores tantum præstent, quantum centum
— Erotema.  Utrum  Echo  heterophona  constitui  possit,  quæ  diversa  verba aprimis refundat?
8. Echum heterophonon construere, cujus reflexa vox semper alia et alia in quavis lingua respondeat

II – Trigonometria Phonocamptica, sive de linearum dimentione

Problema
1. Data distantia normali a muro, cum angulo reflexonis vel incidentia omnium  punctorum  loxophonorum  a  normali  puncto. B.  distantiam, reperire
2. Data distantia Centri phonici a puncto reflexionis terminatis notam facere lineam orthophonam
3. Nota linea loxophona, orthophonam, et distantiam centri phonici a puncto normali sive centro reflexionis reperire
4. Nota linea Orhophona lineas loxophonas et distantiam centri phonici a centro reflexionis reperire per tangentes et secantes
5. Datis in  triangulo phonico  duobus lateribus,  tertium reperire  per extractionem radius quadratæ

[58] Sectio III – Tuborum, Tubarumque Acustica Rum Fabrica.

I – De tubis eorumque proprietatibus

II – Experimenta acustica

1. Canales sine Syphones mirifice propagant sonum. Ibid.

III – Utrum vox Canalibus arcte inclusa ibidem aliquo temporis spatio permaneat

2. Vox per trabes oblongas mirifice propagatur
3. Vox per tubos circulares melius propagatur, vehementiusque intenditur, quam per rectos
4. Sonus secundum superficies circulares propagatus, ingentem vim acquirit
5. Vox in cochleis, sive tubo phonico secundum lineam, helicem sine spiralem contorto, uti omnium corporum aptissimo, ita maximas vires obtinet

Sectio IV – De Fabricis In Usum Recreationem Que principum queis secreto  consilia  sua  sibi  invicem  communicare  possint, constituendis.

I – De Echæis sive Phonismis Theatri Corinthiaci a Vitruvio descriptis

Prælusio. Quomodo sonarent, et quaratione incitarentur Echæa vasa in Theatro Corinthio

II – De mirifica Echo Villæ Simonettæ Mediolani

III – De Aure Dionysii Siracusis superstite

IV – De Mantuana Aula, et alia in celebri Palatio Capriolae Ducis Farnesii superstite vocem mirifice intendente

V – De mirificis effectibus Phonurgiæ

Pragmatia
1. Principum Aulas ita disponere, ut nihil tam submisse dici possit, quod non audiatur, velin eodem vel alio conclavi
2. Fabricam ita disponere, ut sonus tantum in duobus oppositis locis, atque nullo alio audiri queat
3. Aulas in parabolicas superficies deductas, ita disponere, ut in certo puncto constituta auris quidlibet submisse prolatum percipiat
4. Hyperbolicam fabricam construere sonos congregantem
5. Fabricas Ellipticas sonos mirifice intendentes construere
6. Ellipsin acusticam in Palatio quopiam ita construere, ut duo Principes in separatis conclavibus constituti de quacunque re tanquam præsentes colloqui possint
7. Alia ratione multo artificiosius eandem fabricam, construere, et in majus spacium extendere

[103] Sectio V – De Mirificis Organorum Acusticorum Fabricis Queis adimmensa  spacia  tam  articulatæ  quam  inarticulatæ  voces propagari queant.

I – De Conicarum Sectionum Usu In Phonurgia

Problema
1. Ellipsin unico fili ductu describere. 104
2. Ellipsioplasten in materia solida describere. 105
3. Parabolam unico fili ductu describere. 106
4. Formam paraboloplasten fabricare. 107
5. Hyperbolen unico fili ductu describere, et ex descripta forma hyperboloplasten fabricare. 108
6. Formam Cycoplasten fabricare[.] 109
7. Spiralem lineam describere. Ibid.

Sectio VI – Architectonica Instrumentorum Acusticorum, Quorum Opeper Sonos Qua Articulatos, Quainarticulatos Ad Maximam Locorum Distantiam Quemlibet Reciproco Corresponsu Mentem Suam Alteri Quantumvis Dissito Manifestare Posse, Experientia Demonstratur.

I – De Origine artis acusticæ

II – De simplicium tuborum vi et efficacia, causisq; eorum

Propositio. In tubis acusticis Cylindraccis aut Poligonis, Poliedrisq; nulla fieri potest reflexio vocis, sed unitio solum radiorum audibilum in longissimum spacium propagata

III – De Conici tubi proprietate et efficacia, et de causa Poliph

IV – De quantitate tubæ Acusticæ

V – Quomodo duo aut plures in remoriori distantia in locis, ex quibus sevidere non possunt, colloqui tamen sibi mutuo queant

VI – De sono tonitrui, tormentorum bellicorum et campanaru

[124] Sectio VII – De fabricis diversorum organorum ad producendum longissimi sonum apte construendis

I – De tubi Conici structura

II – De tubis ita accomodandis, ut sine altera tuba sola voce quis ad quæsita respondere possit

III – De Multiplici augmento soni, vaijsque speciebus et formis eorum

IV – De tubo Elliptico

V – De tubo Cochleato

VI – De Tubis, qui solummodo sonum vehementem, sed articulatam vocem dare non possunt

VII – De Immensa sonorum multiplicatione in instrumentis hucusque expositis per solam impositionem seu insectionem Organorum ordine exprimentorum

1. De Cornu Alexandri Magni
2. De tubo Tympanite
3. De tubo Serpentino

VIII – De augmento audibilium specierum per varia instrumenta orificio tubi, cujuscunque tandem formæ fuerit, applicata dando

IX – De secreto per sonum inarticulatum alteri correspondent significando

X – De varijs alijs artificijs mirificis, quæ dictorum tuborum beneficio fieri possunt, et dicitur Magia Phonurgica

Technasma
1.  Amœnissimam Musicam tum vocibus, tum omni instrumentorum genere instructam ad duo aut tria Millaria exhibere, ita ut nemo, unde veniat, concipere queat
2. Tubum conicum ita adornare, ut novam, peregrinam et omnibus incognitam harmoniam in remota spacia exhibeat
3. Aliam Machinam harmonicam Automatam concinnare, quæ nullo rotarum, follium vel Cylindri Phonotactici Ministerio, sed solo vento vel aere perpetuum quemdam harmoniosum sonum durante vento excitet
Corollar. 1. Machinam memoratam perpetuo resonantem fabricare
— Corollar. 2. Ut in alto aere prodigiosa Musica percipiatur
4. Phonologia harmonica ad 1. 2. 3. et amplius milliaria instituenda
5. Omnis generis experimenta harmonica Sympathica exhibens

XI – De reconditioribus Machinis.

Experimentum
1. Musicam  Sympathicam exhibere, idest,  instrumentum concinnare, quod nullo agente, nisi Sympathico, harmoniosum sonum exhibit. Ibid. Consectarium. De statuis ad certum sonum se moventibus
2. De Sympathica harmonia per conicas sectiones
— Corollarium. Quomodo statua quædam perpetuo moveri possit
3. Chordas intactas incitare sono vitri
4. Ut quis ingentes Campanarum fremitus audire se putet
5. Omni genere Lignorum, Metallorum, aut Vitrorum Musicam instituere
6. De varia alteratione soni in Chordis
7. Ut Surdaster Musicam percipiat
Technasma primum
2. Oticorum Instrumentorum fabrica
— Pragmatia. uborum Oticorum constructio
3. Ex Magia naturalis promptuario statuam conficere omnis generis tam articulatos, quam inarticulatos sonos pronunciantem
4. Intra fabricam quampiam Conum spiralem retortum sive cochleatum tubum ita ordinare, ut quoscunq, articulatos sonos in interiori conclavi a publico quantumvis remoto ita certe et distincte reddat, ac si ad aures contingerent, nemine unde provenire possit suspicante
Digressio. De Cono cochleato
Anacephaleosis. Statuam confici posse in medio aeris pendulam, sonos quoslibet tam articulatos, quam inarticulatos perfectissime pronunciantem
Appendix. De mirifica Phonurgia, sive de celebri eet prodigiosa Machina Organica Michaelis Todini de Sabaudia Musici Romani clarissimi.

Liber II – Phonosophia nova

[171] Prefatio

Sectio I – De prodigiosa sonorum vi et efficacia.

I – De prodigiosa sonorum quorundam vi et efficacia

II – De natura et productione consoni et dissoni

III – De affectibus animi ad quos Musica incitat

IV – Causarum numeri consoni et dissoni inquisitio

Propositio
1. Duæ Chordæ isotonæ incitatæ æquali tempore, necessario unisonum producunt, et singulis vibrationibus perfecte et æquali tempore sese uniunt
2. Duæ chordæ æqualis crassitie, quarum una alterius sit dupla incitatæ necessario producent Diapason, sive Octavum, et æquali durationis tempore sese unient
3. Di duæ chordæ æquales crassitie Diapente sonent, soni in sesqui- altera proportione se unient
4. Duæ chordæ æquales crassitie Diatessaron sonant, quia soni in sesqui-tertia temporis proportione se uniunt
5. De Sympathiæ et Antipathiæ sonorum ratione
Experimentum musicum primum — Secundum — Tertium — Varia

[194] Sectio II – Phonurgia Latrica Sive de perturbationibus animi morbisque vi musicæ curandis.

I – De Causis prodigiosæ Musicæ curativæ

II – Quomodo David cytharizando Saulem a spiritu maligno eripuerit

III – De mirabili Historia Regis cujusdam Daniæ vi Musicæ insanientis

Phonurgicum specimen pæne prodigiosum, quod hic Romæ exhibuit puella novennis

IV – De Tarantulæ morsu intoxicatorum cura prodigiosa per Musicam

Quæstio 1. Cur Tarantismo laborantes nullo alio, nisi harmonico Medio, sive solaMusica curari possunt

V – De diversis divensarum Tarantularum proprietatibus

Quæstio 2. Cur Tarantismo laborantes affecti certis quibusdam coloribus tantopere delectentur?
Quæsitio 3. Cur Tarantismo affecti tam diversos motus mentiantur

[217] Sectio III – De Variis Prodigiosis Sonis

I – De definitione et divisione soni prodigiosi

II – De casu murorum Jerichontinorum ad sonitum tubarum secuto

III – De sonis portentosis secundæ Classis, id est, quæ ab Agente quidem naturali, sed vi humana majore contingunt

— Mira Historia de quodam Mago sono fascinante pueros

IV – De sonis Campanarum prodigiosis

V – De abditis sonorum quorundam causis, ut de formidabili sonitu speluncæ Smellen in Finlandia

VI – De prodigioso sonitu littorum quorundam Maris Botnici

le edizioni

1673 | princeps
Athanasius Kircher, Phonurgia Nova sive Conjugium Mechanico-physicum artis et nature paranympha phonosophia, Campidonæ (Kempten): Rudolphum Dreherr, 1673

1966 | anastatica
New York: Broude Brothers, 1966

2005 | anastatica
Wien: Anton F.W. Sommer (pubblicato in proprio), 2005.

La fortuna

L’affermarsi del razionalismo cartesiano, che coincise con gli ultimi anni di vita di Kircher, ne oscurò in parte il lavoro, pur condividendone l’idea di astrazione matematica del fenomeno acustico e armonico. Si può sostenere infatti che è solo nel tardo XX secolo che la qualità estetica della sua opera ha nuovamente acquisito considerazione. Phonurgia Nova non presenta rilevanti innovazioni tecniche e teoriche sulla conoscenza del suono, ma oltre a costituire un importante completamento dello sviluppo delle teorie kircheriane, è il suo accurato apparato iconografico a «meravigliare» il lettore/spettatore [Briatore 2016: 3], acquistando valore taumaturgico grazie a una galleria di “immagini sonore” che illustrano effetti capaci di dominare la natura con i mezzi offerti dalla geometria. L’opera andò inoltre a costituire una «sorta di catalogo dei manufatti sonori ideati da Kircher per intrattenere i visitatori della Galleria» [Gozza 2010: 142] presente nel museo del Collegio Romano, poiché ne ospita le descrizioni e le illustrazioni. All’epoca della loro ideazione, da una prospettiva scientifica tradizionale, tali invenzioni furono fonte di perplessità, difficilmente includibili nella cosiddetta "scienza sperimentale" – un esempio emblematico è quello della statua parlante. [Tronchin 2009: 11]. Il progetto di Kircher si conferma infatti legato imprescindibilmente alla poetica barocca del meraviglioso, in cui gli elementi affrontati sono letti come fonte di intrattenimento e diletto, creando una realtà “altra”.

Nel panorama contemporaneo si deve alle basi poste da Phonurgia nova la comprensione della potenzialità dell'eco in luoghi come i teatri e le chiese per enfatizzare la voce e la musica, partendo dall’analisi delle qualità di risonanza delle singole architetture – in relazione alle ecovariazioni, in particolare, Kircher cita nel trattato due esempi significativi: il primo è rappresentato da Villa Simonetta presso Milano, un "teatro dell'eco" dove, gridando da una precisa finestra, era possibile sentire ventiquattro echi; il secondo è l'Orecchio di Dionisio a Siracusa (visitato da Kircher nel 1638).

Nell’ambito dell’architettura acustica il lavoro di Kircher ha dunque ispirato svariati esperimenti, come quello riportato da Bortot nel suo articolo sul trattato kircheriano, che consiste in una ricostruzione digitale dei contenuti del manoscritto attraverso la modellazione digitale di un'unica stanza allungata, come riportato. Le installazioni acustiche di Kircher, rappresentate in modo suggestivo all'interno di un ipotetico palazzo, ci hanno aiutato a ricostruire i punti citati in precedenza [Bortot 2018: 1843]. Sull'impatto negli studi di acustica architettonica cfr Günther 1902; Milo 2019.

Nell’ambito dell’organologia e dei suoi studi sullo strumento musicale moderno, Gozza sostiene che il lavoro attuato con Misurgia e per estensione con Phonurgia, abbia anticipato «e forse [ispirato] le metafore meccanicistiche della scienza moderna» [Gozza 2009. 138]. Cfr inoltre Magnusson 2017.

Oggi il genio di Kircher viene citato negli studi contemporanei sull’ecologia acustica come ideatore di certe intuizioni finalizzate alla propagazione del suono nello spazio, come nel caso di Il paesaggio sonoro di Schafer [1977 (2022): 182]. Sull'impatto negli astudi di acustica in generale cfrGoldsmith 1962; Hunt 1978; Schmidt 2000; Zielinski 2006; Gozza 2010; Heller 2013; Cox 2014; Briatore 2016; Bortot 2018; Ganchrow 2021.

Il lavoro compiuto nella Phonurgia costituisce infine il fondamento dei moderni studi sulla iatromusica e sul fenomeno del tarantismo, in cui Cavicchi, a proposito delle raffigurazioni del fenomeno all’interno del trattato, sottolinea come la rappresentazione del tarantismo in vesti antiche sembra assumere la funzione di legittimare la tradizione popolare, proiettandone la rappresentazione nell’orizzonte dell’antichità. Un aspetto, quest’ultimo, che segnerà anche la storia recente della ricezione del tarantismo [Cavicchi 2013: 88].

Scheda a cura di Chiara Aquilani © 2022

Bibliografia

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Günther 1902 | Siegmund Günther, Akustisch - Geographische Pobleme, «Sitzungsberichte der mathematisch-physikalischen Classe der königlich bayerischen Akademie der Wissenschaften», 31 (1902): 15-33 e 211-263.

Goldsmith 1962 | Mike Goldsmith, Discord: the story of noise (Oxford: Oxford University Press, 1962).

Scharlau 1969 | Ulf Scharlau,  Athanasius Kircher (1601-1680) als Musikschriftsteller. Ein Beitrag zur. Musikanschauung des Barock (Marburg: Görich & Weiershäuser, 1969).

Schafer 1977 [2022] | R. Murray Schafer, The Tuning of the World (New York: Knopf, 1977); trad. it. Il paesaggio sonoro. Il nostro ambiente acustico e l’accordatura del mondo, ed. G. Cestino, Milano-Lucca: Ricordi-LIM, 2022.

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