Carmina Burana: ricerche sulla musica
Hiemali tempore
cb 203
La porzione latina evoca il piaceri della taverna, quella tedesca è la prima trascrizine della strofa 69 dell'Eckenlied. Il poema racconta di Dietrich che sconfigge il gigante Ecke (al servizio di tre regine, e poi compagno del fratello Fasold, altro gigante). Dietrich era un personaggio minore del Canto dei Nibelunghi (xiii sec., 2400 quartine organizzate in 39 avventure). Il poema fu scritto poco prima del 1230 in Tirolo (dove la storia vi è ambientata). Un riferimento a Odoacre e Zenone (ma non in tutte le versioni) colloca la storia alla fine del V secolo (forse Dietrich ricorda Teodorico).
Sulla musica, da Clemencic 1979: 198:
L'indizio della melodia di questa canzone si deve a Horst Brunner (Erlangen).Fu il primo a sottolineare l'identità di base delle melodie dell'Eckenlied a quelle del Bernertone o Flammenweise [a]. La Flammenweise, che è stata tramandata nei manoscritti dei Meistersinger, è stata attribuita da questi a Wolfram von Eschenbach ed è senza dubbio di origine medievale. Poiché la strofa in medio alto tedesco di CB 203 proviene dall'Eckenlied, essa fornisce anche la melodia per le strofe latine di simile costruzione della canzone che la precedono. Nella nostra edizione, riportiamo il primo e il quarto versetto con il testo esatto. I testi della seconda e della terza strofa con un numero variabile di sillabe devono essere adattati ai modelli dati, come si usava in passato. Suggerimento per la disposizione ritmica:
1) 1. modalità a due o tre lati interpretata come base. Non troppo tatto. Rimanere sempre declamatorio. 2) Declamatorio libero. Interpretazione egualitaria come base. Melisma finale libero.
Fonti: C.B . fol. 90r-v — Jena, El. fol. 100, f. 143r [info | info] [cfr Brunner/Rettelbach 2009: i.318]
Le tre strofe in latino cantano di bagordi e giochi d'azzardo nella taverna in inverno. La strofa finale in medio alto tedesco proviene dall'Eckenlied tardo medievale, in cui si racconta una battaglia tra Dietrich von Bern e il gigante Ecke (nel testo chiamato Erekke); probabilmente si vuole indicare che i versi latini devono essere cantati sulla melodia dell'Ekkenlied (vedi sopra).
Decius: Dio del gioco dei dadi (vedi CB 215).
Il Caldeo: non è più possibile chiarire chi si intende con questo; è probabilmente una specie di soprannome o di personificazione spiritosa del freddo.
Helferich di Lutringen: Forse non l'autore di una certa versione dell'Eckenlied.
Ecke/Herr Dietrich: vedi sopra; le avventure di Dietrich di Berna erano molto cantate e raccontate nel tardo Medioevo. Dietro la figura leggendaria di Dietrich c'è la persona storica del re gotico Teodorico ("Bern" = Verona).
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a. Che l'Eckenlied fosse intonato sul Bernertone era cosa nota da tempo ma il grosso degli studi sono di Brunner, curatore del repertorio lirico tedesco in 16 volumi (Brunner 2009). Nel ii volume (a cura di Rettelbach) sono riportate fionti e bibliografia.
Fonti
B | München, Bayerischen Staatsbibliothek, Clm. 4660 (CB), f. 90r | ca 1230 | info |
Bibliografia
Legenda — Testo: Edizione testo/musica Riferimento
B | ||
Hilka-Schumann 1970 | iii.46] #203 ed. critica | |
Clemencic 1979 | 135, 198] ed. musica [a] | |
Brunner 2009 | i.318] repertorio dei Bernertonen |
a. Vide supra.
Testi
n.b. le sedi sillabiche in giallo non compaiono in tutte le strofe.
i. Hiemali tempore dum prata marcent frigore | et aque congelescunt concurrunt in estuario qui regnant cum Decio | et postquam concalescunt socius a socio \ ludens irretitur qui vestitus venerat \ nudus reperitur hei, trepidant divitie cum paupertas \ semper servit libere |
aa b cc b d d e e |
–òoòoòoo oòoòoòoo|oòoòoòo oò8òoòoo oòoòoòoo|oòoòoòo –òoòoòoo|oòoòoòo oòoòoòoo|–òoòoòo –òoòoòoo –òoòo|òoòoòoo |
Durante l'inverno, quando i campi non hanno vita per il gelo e le acque sono ghiacciate, quanti amano i dadi si raccolgono in qualche osteria ben riscaldata. E qui, non appena si riprendono dal freddo, si incitano l'un l'altro al gioco; chi era venuto vestito, ora si ritrova tutto nudo. Ahimè! Come trepida chi è ricco, poiché la povertà è una serva sempre libera. |
ii. Salutamus, socii nos, qui sumus bibuli | tabernam sicco ore potemus alacriter scyphi impleantur iugiter | ludamus solito more plana detur tabula \ sortes concedantur pro nummis et pro poculis \ vestes mutuantur hei nunc appareat cui sors magis \ aut Fortuna faveat |
O compagni, noi
che siamo dei beoni, quando abbiamo la gola secca andiamo all 'osteria. Orsù, beviamo con ardore! Riempiamo i bicchieri senza posa! Giochiamo come sempre! Preparate subito il tavolo e anche i dadi! Per un po' di vino e di denaro ci giochiamo anche i vestiti. Su, dunque! Vediamo ora chi favoriscono i dadi e la Fortuna. |
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iii. Mox stupam egreditur a Chaldeo recipitur | eius commilitone quassantur mandibole nudus clamat: «ve ve ve!» | currunt dentes in agone «o infelix nimium \ cur venis de calore decantans regem martyrum \ deferens in ore?» hei, hec est regula per quam nobis \ cutis erit morbida. |
Quando il giocatore esce dal locale riscaldato, è accolto dal gelo suo inseparabile compagno e subito rabbrividisce. Nudo com'è esclama: "Ahimè! Ahimè!" e batte continuamente i denti. O sciagurato, perché abbandoni il caldo e balbettando invochi l'aiuto del Signore? È questo, ahimè!, il motivo per cui noi ci ammaliamo così spesso. |
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[trad. Rossi 2003] | |||
iv. Uns seit von Lutringen Helfrich wie zwene rechen lobelich | ze saemine bechomen Erekke [a] unde ouch her Dieterich si waren beide uraislich | da von sie schaden namen als vinster was der tan \ da sie an ander funden her Dietrich rait mit mannes chraft \ den walt also unchunden Ereke [a] der chom dar gegan er lie da heime rosse vil \ daz was niht wolgetan |
aa b cc b d d e e |
oòoòoòoò oòoòoòoò|oòoòoòo oòoòoòoò oòoòoòoò|oòoòoòo oòoòoò—|oòoòoòo oòoòoòoò|oòoòoòo oòoòoòoò oòoòoòoò|oòoòoò |
Helfrich di Lorena ci racconta come due famosi eroi si incontrarono Ecke e Lord Dietrich erano entrambi molto forti questo fu la causa del male La foresta dove si incontrarono era molto buia Lord Dietrich cavalcava con forza virile per la foresta sconosciuta Ecke vi giunse a piedi aveva lasciato a casa molti cavalli, incautamente. |
a. Recte Ecke (forse confuso con l'Erec di Chretiens de Troyes) il gigante dell'Eckenlied.
Musica
Esecuzioni