Carmina Burana: ricerche sulla musica

Versa est in luctum

cb 123

1. Giovanni di Garlandia (ca 1190-1270) [a] scrive negli Aequivoca [b]: «Magister Gualterus, qui composuit Alexandreida, cum percuteretur a lepra, dixit "Versa est in luctus cythara mea", id est gaudium Gualteri» [Maestro Gualtiero, autore dell'Alessandreide, poiché colpito da lebbra disse "Versa est in luctum cythara meam", cioè la giovialità di Gualtiero]

a. Letterato inglese, studia a Oxford e Parigi (con Alano di Lilla), scrive De arte prosayca, metrica et rithmica (ed. Lawler 2020). Da non confondere con l'omonimo teorico musicale, ma vissuto un secolo dopo (1270-1320).
b. Lat. 8447, f. 5 [info]; Lat. 1093, f. 31 [info]

Wollin 2007 rivela che la fonte di Garlandia è Raoul of Longchamp (Radulphus de Longo Campo, 1155-1215), autore di un commentario all'Anticlaudiano di Alano di Lilla, di cui fu allievo.

I versi i.1-2 (Versa est in luctum cytara Waltheri) sono un calco da Giobbe 30.31.

La lebbra è probabilmente un fraintedimento del v. lugeat vilitate morbi ('piange di un vile male'). Dal momento che il male di Giobbe era la lebbra è stato facile per 3 delle 5 vitae [c] e e per Joh. Garlandia pensare che il poeta fosse affetto dal male. In realtà il verso dice esattamente il contrario: Gualtiero non abbandona il clero e la sua cetra perché allontanato o perché soggetto a qualche male, ma perché il mondo è alla sua fine. RIco 1977 crede però che il poeta sia comunque malato.

c. Lat. 8359, da cui Laon; mentre Erfurt embra un fabliau tratto dalle Gesta Romanorum 151 [Chatillon 1952, Rota 1980: nota 6, Bernardinello 2019: 8].

Traill 2013 (nota 327) ritiene che la tesi di Rico s'indebolisca se, come dice Wollin, la fonte di Garlandia è Longchamp. In realtà anche Longchamp interpreta i versi e non ha conosciuto direttamente il poeta: è infatti caduta l'ipotesi che CdG abbia soggiornato a Londra (cfr Berardinello 2019: 9-11.

Altre fonti sembrano riferire che GdC trovò la morte per autofustigazione, ma si tratta di un frantendimento di "flagello lepre castigatus ibidem vitam terminavit" (L 8359), da cui "flagello lebre vitam terminavit" (Laon); cfr. Chatillon 1952, Rota 1980: nota 6.

Anche Dum Galterus egrotaret (Traill 2013: #67), oltre a citare anch'essa il nome del poeta al primo verso, accenna a una malattia, ma Novati 1889: 288 (in nota) la trova "triviale" e la ritiene "fattura d'un pio chierico, forse coetaneo del poeta, al quale venne in talento di usurparne il nome".

La terza testimonianza della malattia è la canzone Licet eger cum egrotis [= malato fra i malati] (Cb 8), che tuttavia sembra un'iperbole (nel verso successivo: ignotus cum ignotis). Anche in questo caso le attribuzioni a CdG sono deboli: Strecker 1924 ha riferito tutti i brani in S a Gualtiero, tesi poi caduta senza che Licet eger abbia trovato altra paternità.

Tutte queste osservazioni mostrano che la lebbra è una sovralettura già xiii secolo, e che in generale non c'è certezza che le tre canzoni siano di GdC, anzi, proprio il male le accomuna, non lo stile. E Gualtiero potrebbe essere anche Map.

2. Il verso v.2 (dari cuncti fenum, 'sia dato a tutti fieno, cibo') è letto da Rico 1977 (accolto da Trail 2013) dari cuncta venum (tutti sia dato venalmente), ma la correzione non è necessaria.

3. La metafora di valli (popolo) e monti (ecclesiatici) è tratta dall'Opus imperfectum in Matthaeum [Rico 1977].

Fonti

B München, Bayerischen Staatsbibliothek, Clm. 4660 (CB), info ca 1230 51v  

Bibliografia

Legenda — Testo:   Edizione testo/musica   Riferimento

    B
Docen 1807 [vii] 302] attr. a W. Map
Docen 1807 [ix] 1309] attr. a W. Map
Grimm 1843 175, 180, 215] incertezze su Waltherm forse Vogelweise, forse l'Archipoeta [180]
Schmeller 1847 49] #86 ed.
Peiper 1869 5-6] prima attribuzione a GdC  
Thurot 1870 123] GdC "cantilenas musicas composuit" da L 8351, f. 1  
Peiper 1877 156] attr. a "G. de Insula"
Hauréau 1879 62] cita per la prima volta Garlandia
Novati 1889 285] accoglie l'attribuzione a CdG
Giordano 1917 19-20] utile ricostr. biogr. su GdC (cita Thurot)
Hilka-Schumann 1970 [1941] ii.206] ed. critica
Chatillon 1952    
Rico 1977 identifica la metafora di valli e monti  
Rico 1980 link] riprende Rico 1977  
Wollin 2007 indica in Longchamp la fonte di Garlandia [*]  
Traill 2013 #66] ed. critica
Bernardinello 2019 7-13]  
[*] L'A. pone a confronto il poema 123 della raccolta dei Carmina Burana, attribuito a Galterio di Châtillon, con il testo delle Distinctiones a voce Radulphi, di cui ricostruisce la fortuna critica, attribuito a Radulfo di Longo Campo. Radulfo, nelle Distinctiones, riprende in pieno il testo del carme e lo attribuisce a Galterio [Mirabile]
François Chatillon, «“Flagello sepe castigatus vitam terminavit”. Contribution à l’étude des mauvais traitements infligés à Gautier de Châtillon»Revue du moyen âge latin, 7 (1951): 151-173