Carmina Burana: ricerche sulla musica

Clauso Cronos

cb 73

1. Sequenza latina anonima conservata in tre manoscritti, di cui uno musicale (G). Non si conosce l’eventuale melisma alleluiatico d’origine.

2. Il testo descrive la passione amorosa del poeta che, come la primavera, si risveglia. La passione gli suscita un desiderio proibito o comunque non realizzabile, apparentemente perché uomo anziano.

2. Benché il confronto dei propri sentimenti con il fiorire della primavera sia un topos della lirica cortese, l’impedimento dell’età avanzata è un tema al contrario più raro (si ritrova in Axe Phoebus aureo, Cb 71; Castro 1996). Va tuttavia osservato che il tema della vecchiaia è riconducibile solo ai 4 versi della sezione viii che adottano la stessa musica di viii’. Questa insolita reiterazione della musica pone il dubbio che la sez. viii sia stata aggiunta.

3. Il poeta è certamente uomo di vasta erudizione e i suoi riferimenti alla cultura tardo-antica (Marziano Capella) sono sofisticati (Cinzio invece di Apollo, Rea per la terra, philomena per rondine, Cipride per Venere, il riferimento a Dione), Anche alcuni termini latini sono rari (medellitus), usati in forma traslata (emeritum), con versi dalla costruzione complessa.

4. Particolarmente insolito, e indice di abilità compositive raffinate, è il passaggio da un ritmo binario (i-vi) a uno ternario (viii-ix) con una sezione intermedia ibrida (vii), prevalentemente ternaria.

5. Il calcolo di 9 sezioni della sequenza si basa sulla musica (le sezioni viii e viii/a hanno la stessa musica).

6. L’organizzazione delle sezioni non è univoca negli editori perché non conoscono o non considerano la musica:

  i   ii   iii iv   v vi vii viii   viii/a   ix
Schmeller 1847 [a] 1       2 3 4 5   6 7   8 9 10
Schumann 1941 1   2   3 4 5 6   7 8   9   10
Gillingham 1993 1 2 3 4 5 6 7 8   9 10 11 12   13
a. L'insolita numerazione è dovuta a B che ignora la risposta alle sezioni i e ii e l’accorpamento di v-vi è dato dallo stesso metro, al contrario le divisioni di iv e ix sono immotivate.

Fonti

B München, Bayerischen Staatsbibliothek, Clm. 4660 (CB) info ca 1230 29r | –| | | | | | · |  
G San Gallo, Stiftsbibliothek, Cod. Sang. 383 info ante 1250 158-162 | | | | | | | · |  
P Parigi, Bibl. Nationale, Latin 1139 info  ca 1200. 47v | –| | | | | |· |  

Bibliografia

Legenda —   Edizione testo/musica   Riferimento

    B G P
Schmeller 1847 135] #46    
Scherrer 1875 151, 513] Cod. 383, p. 158 (G)    
Dreves 1895 363-364] ed. da G  
Allen 1909 80] riferimento all'omosessualità  
Chevalier 1921 [1892] i.202] #3383    
Dreves 1922 [1895] xx.25]    
Allen 1931 244]      
Spanke 1931 296] descr. di P    
Schumann 1970 [1941] ii.43] #73 ed. critica
Lipphardt 1955 125, 140]
Machabey 1962 325-32] studio sulla musica    
Clemencic 1979 97, 194] ed. musica    
Gillingham 1993 104] ed. musica (sinossi)
Walsh 1993 46-50] ed. e commento      
Castro 1996 178-180] analisi testuale      
Classen 2020 113] riferimento al voto di castità      

Testi

i. Clauso Cronos [a] \ et serato | carcere Ver exit, 
risu Iovis \ reserato | faciem detexit
ab
ab
oooooooo|oooooo
id.
Legato Crono e rinchiuso in carcere, esce Primavera,
che, rinnovato il sorriso di Giove, mostra il suo volto.
— Coma celum \ rutilante | Cynthius emundat
et terrena \ mediante | aera fecondat.
    Con la chioma infuocata Cinzio [= Apollo] ripulisce il cielo
e, attraverso l’aria, feconda le cose terrene.
ii. Purpurato | flore prato | Ver tenet primatum,
ex argenti | renitentis | specie renatum.
aab
ccb
oooooooo|oooooo
id.
Nel rosso fiore di prato Primavera s’impone per prima,
d’argentea e rifulgente sostanza rinasce.
— Iam odora | Rheam [b] Flora | clamide vestivit,
que ridenti | et florenti | specie lascivit.
    Già Flora vestì Rea d’abito profumato
che di ridente e floreale specie seppe sedurre.
iii. Vernant Veris | ad amena | thyma, rose, lilia. abc oooooooo|ooooooo Per i piaceri di Primavera rinascono il timo, la rosa, il giglio
— His alludit | philomena, [c] | merops et luscinia.     con cui giocano la rondine, la merope, l’usignolo.
iv. Satiros hoc excitat | et driadum choreas,
redivivis excitat | hoc ignibus Napeas. [d]
ab
ab
ooooooo–|ooooooo
id.
Ciò sollecita i satiri e le driadi danzanti
e incita con rinnovate passioni le Napee.
— Hoc Cupido concitus, | hoc amor innovatur,
hoc ego sollicitus, | hoc michi me furatur.
    Per questo Cupido s’anima, si rinnova l’amore,
per questo mi agito e ne sono condizionato.
v. Ignem alo tacitum, | amo, nec ad placitum, aa ooooooo–|ooooooo Nutro una tacita fiamma, amo non per diletto
— ut qui contra libitum | cupio prohibitum.     ma, come chi è contro il piacere, desidero il proibito.
vi. Votis Venus meritum | rite facit irritum, aa ooooooo–|ooooooo Venere rende giustamente sterile la ragione dei miei voti,
— trudit in interitum, | quem rebar emeritum.     e conduce in rovina ciò che credevo esser ben fatto.
vii. Si quis amans | per amare | mereri | posset amari,
posset Amor | mihi velle | mederi | tandem beari
abcd
abcd
oooo|oooo|ooo|–ooooo
id.
Se l’amante, per meritare di amare, può esser amato,
voglia l’amore, come punizione, esser curato o reso moderato.
— Quot faciles | michi cerno | medelas | posse parari,
tot steriles | ibi perdo | querelas | absque levari.
    Vaglio tante inutili medicine che possano esser preparate per me,
e così disperdo lamenti tanto sterili solo per esser consolato.
viii. Imminet exitus, | igne vigente,
morte medullitus | ossa tenente
ab
ab
oooooo|ooooo
id.
La fine è vicina, con la fiamma che brucia,
e la morte che visceralmente penetra le ossa.
— Quod caro predicat | hec macilenta
hoc sibi vendicat | usque perempta.
    È la fine che mostra questa carne macilenta,
e la reclama a sé finche non sarà morta.
viii/a. Dum mala sentio, \ summa malorum,
pectora saucia, \ plena furorum,
pellere debita \ nitor amorum.
a
a
a
oooooo|ooooo
id.
id.
Mentre sento il male, male tremendo,
con il petto ferito, pieno di passione,
lotto per resistere alle richieste dell’amore.
— At Venus artibus \ usa nefandis,
dum sibi palliat \ aspera blandis,
unguibus attrahit \ omnia pandis.
    Ma Venere pratica infamie con arte,
mentre si camuffa addolcisce le asperità
e con artigli rapaci s’appropria di tutto.
ix. Parce dato pia, | Cypris, agone,
et quia vincimur, | arma repone,
et quibus es Venus, | esto Dione! [e]
  oooooo|ooooo
id.
id.
Poca pietà mi hai reso in battaglia Cipride [Venere],
e, ormai vinto, depongo le armi,
ma se tu sei Venere, io sarò Dione! 
a. Benché B scriva Chronos, qui si tratta di Crono (ovvero Saturno, dio dell’inverno, contrapposto alla primavera), non di Chronos, dio del tempo. L’uso della s finale è improprio in questo ablativo assoluto, ma, presente in tutti i testimoni, forse vuol evitare la sinalefe con et o creare una sonorità ‘alla greca’.
b. Rea, madre degli dei, era la figlia di Gea, la terra. Per metonimia rappresenta la fertilità della natura.
c. Secondo la versione più diffusa del mito di Tereo, Filomela è l’usignolo, ma qui evidentemente rappresenta la rondine visto che l’usignolo (lascinia) è gi à presente.
d. Ninfe della vegetazione.
e. Madre di Venere. L’identificarsi del poeta con una donna permette forse d’interpretare in chiave omosessuale il «cupio prohibitum».

i. 1. Clauso ] Clavsus B — 2. reserato ] serenato P — 3. celum ] celo G — 4. terrena mediante ] feceno fecondante G
ii.1. flore ] floret B — tenet ] tene B — 2. argenti ] algenti B — 3.Reham ] rerum G — vestivit ] vestivum P — 4. lascivit ] lascivum P
iii. 1. thyma ] tigma G — 2.His ] Hiis B Id P — luscinia ] lascivia B lucinia P
iv. 1. choreas ] chorea  GB — 2. redivivis ] redivivos G — Napeas ] Napea  GB  — 3. Hoc ] O B — concitus ] conscitus B — innovatur ] innovatus P — 4. me furatur ] mens servatur B me furatus P
v. 2. qui ] quid BP
vi. 1. rite ] ratum G
vii. 1. amans ] amat P — per ] quod P — 2. posset … beari ] vellet Amor modo damna mederi vel moderari G posset Amor mihi velle mederi dando beari P — modo damna ] ma’ damna G — 3. Quot ] quod B — faciles ] G corregge in fragiles (stessa mano) — 4. absque ] atque P — levari ] levare B
viii/a. 3-4. Quod … perempta ] aggiunto a margine G — 3. quod ] Hoc BP — 4. sibi ] mihi P — 7. pellere debita ] semina pellere B pellere semina P — amorum ] illorum B — 8. At ] Est B — 8-10. At… pandis ] om. P — 9. sibi ] bene B
ix. 3. esto ] est et B

Musica

ii. 4  pes (re-mi) ] virga+pes (re, re-mi), ma la seconda volta come nell’edizione
iii. 1 si (prima nota) ] si-la (clivis), solo la seconda volta (forse aggiunta)
iv. 3  clivis (la-sol) ] virga (sol), ma la seconda volta come nell’edizione
v. 3 re (ultima nota) ] do, solo la seconda volta
vi. 3-4 si | la ] la | si, solo la seconda volta
viii. 7 virga (la) ] pes (sol-la), solo l’ultima volta

 

La prima edizione musicale di Lipphardt 1955, pur individuando correttamente 10 sezioni (9 musicali), conserva la numerazione di Schumann. La sua trascrizione adotta le teorie modali di Beck-Aubry utilizzando il primo modo (sez. i-vi) e il terzo (sez. vii-ix).

Machabey 1962 (seconda edizione musicale) propone una trascrizione ritmica basata su improbabili teorie di lunghezza o brevità dei neumi, a partire dai versi «Quod caro … perempta» glossati a margine in G (sopra riportati). Il risultato è uno sfasamento delle toniche del verso rispetto al battere della musica.

La terza edizione musicale di Clemencic 1979: 97 (alla quinta sopra con un # in chiave), trascura di numerare le sezioni e, pur affidandosi a G per la musica (o forse a Lipphardt), conserva le lacune di B, lasciando pertanto le sezioni i, ii e viii senza risposta. Il metro adottato è amensurato-binario (i-ii), in primo modo (iii-vi), sesto (vii), quarto (viii-viii’), e variabel nell’ultima sezione (ix): amensurato, quarto modo e libero. Le soluzioni ritmiche adottate dall’edizione sembrano riproporre quelle eseguite nell’incisione del 1974.
In merito alla quarta edizione Gillingham adotta il da-capo solo per la vii (9.) e la viii/a (12.), le altre sono scritte per esteso, benché le varianti siano trascurabili.

Esecuzioni

1974 (Clemencic). Benché Binkley e Ruhland avessero già inciso brani dai CB negli anni Sessanta, Clauso Cronos apparve per la prima volta nel secondo dei 5 Lp prodotti da René Clemencic fra il 1974 e il 1977. Le scelte esecutive di Clemencic trovarono poi ‘traduzione’ nella sua raccolta di musiche pubblicata a conclusione del progetto discografico (Clemencic 1979: 97 e 194). La scelta di adottare ritmi diversi sembra assecondare la variabilità del metro, anche se la corrispondenza non è univoca. L’esecuzione si avvale di un ampio organico di strumenti antichi (corde fiati e percussioni) e usa due voci, maschie e femminile: assieme nelle sezioni i-ii (con risposta strumentale), poi responsoriale (iii-iv), insieme (v-vi), responsoriale (vii), insieme (viii) e misto (ix). L’esecuzione, suggestionata da sonorità folk tipiche dei quegli anni, non disdegna forme virtuosistiche professionali, in particolare nell’uso degli strumenti. In generale il brano sembra voler cercare una varietà in opposizione al ritmo ripetitivo, i cui cambi di tempo sono annullati dal ritmo molto scandito. Non sembra che il significato del testo sia preso in considerazione.

1987 (Pickett). A tredici anni di distanza l’esecuzione di Pickett adotta un organico sostanzialmente simile a Clemencic, ma intona tutti i versi sempre alternando forme responsoriali maschile/femminile, ma usando un gruppo vocale, non voci singole. La ritmica adottata è quella di Lipphardt. L’aspetto più interessante è l’accelerazione della sezione viii che sfocia in un declamato liturgico (ix). Il brano ha una lunga coda strumentale in cui in modo più serrato si ripropongono i temi della sequenza.

1989 (Hayward). Il Gruppo francese, sotto la guida di Berry Hayward, operò fra gli anni Ottanta e Novanta, segnalandosi per un uso esteso dell’apporto strumentale. È fra le esecuzioni più interessanti, che mostra il tentativo di distaccarsi dall’esempio di Clemencic. Pur pagando un debito evidente al medioevo sontuoso di Orff, ne sviluppa la componente ‘primitiva’ con soluzioni efficaci che saranno poi seguite da altri gruppi (ad esempio Modo Antiquo).

1993 (New Oreans). Interamente ricalcata su Clemencic.

1996 (AJR ). L’Accademia Jaufre Rudel è il primo gruppo italiano che incide Clauso Cronos. L’accademia friulana, fondata nel 1988, ha interessi medievali allargati e negli anni Novanta ha costituito un gruppo musicale che ha inciso alcuni Cd. Fra questi Canti d’amore e d’allegrezza in cui sono contenuti 5 brani dai CB. L’esecuzione, pur molto influenzata da Clemencic, indugia su ritmi liberi e influssi orientaleggianti (elemento che ha caratterizzato molti gruppi medievali a partire da quegli anni).

1997 (Unicorn). Solo strumentale, ma l’organico è al solito misto e le soluzioni ritmiche sono meno interessanti della coda di Pickett. Il gruppo austriaco, diretto da Michael Posch, ha inciso Cd soprattutto negli anni Novanta. Per questa occasione si è unito al gruppo Oni Wytars fondato nel 1983 da Marco Ambrosini.

2000 (Toronto ). Fondato nel 1972 il canadese Toronto Consort è specializzato in musica strumentale antica di facile impatto. Il gruppo privilegia una restituzione mainstream delle sonorità medievali con forti influenze folk.

2004 (Millenarium). Il gruppo francese, attivo nel primo decennio del 2000 evita i ritmi scanditi di tradizione folk, predilige intonazioni incerte di sapore orientale, e si colloca in un medievalismo ‘oppiaceo’ – tipico in questi anni – in cui le sonorità devono essere ostentatamente ‘altro’.

2008 (BraAgas ). Il gruppo ceco BraAgas, formatosi nel 2007, è soprattutto dedito alla world e folk music. Clauso Cronos è inserito nel loro secondo Cd, il cui attacco (sez. i-ii) si allontana dalle esecuzioni solite del brano, ma è solo un’introduzione (forse troppo lunga) a un approccio tipicamente folk. Il gruppo si esibisce in costume.

2008 (Clemencic). Benché l’incisione di Clemencic del 1974-77 fosse stata ripetutamente ristampata, questa selezione è una nuova incisione, ultima dello storico gruppo austriaco (con gran parte dei componenti mutata, a cui si è unito Marco Ambrosini). Non ci sono grandi novità rispetto all’esecuzione di oltre trent’anni prima ma, benché le scelte di Clemencic si siano rivelate efficaci fin da subito e abbiano saputo reggere ai cambi del gusto, il disco non ha più l’impatto innovativo e ‘rivoluzionario’ che ebbe negli anni Settanta.

2010 (Drolls ). I Drolls sono un ensemble russo di musica medievale fondato nel 1999 che ha avuto discreto successo anche in occidente. Si esibiscono in costume e tutti, assecondando il modello folk, cantano e suonano. Clauso Cronos inserito in Decimus (perché decimo Cd inciso). La sequenza, eseguita solo strumentalmente con ritmo molto serrato, diventa, come in quasi tutte le esecuzioni strumentali, un saltarello disimpegnato.

2010 (Irregang ) | ). Anche gli Irregang nascono nel 1999 ad si esibiscono in costume, ma il gruppo tedesco fa tesoro degli influssi della world music per restituire soluzioni meno ovvie. Clauso Cronos, vario nelle sonorità e nei ritmi, segue i tagli dei CB, ed è inserito in Golias, uno dei loro migliori Cd.

2011 (Obsidienne). Il gruppo francese, affermatosi nel 2009, asseconda, come i Millenarium, il tentativo di smontare i ritmi regolari ed evitare strumentazioni troppo ricche, prediligendo bordoni e intonazioni liturgiche.

Live (2007-2018). YouTube ha offerto da qualche anno la possibilità di documentare esecuzioni in concerto o estemporanee che non sono state distribuite su Cd. Clauso Cronos appare in moltissime di queste esecuzioni, non solo da chi ha inciso il brano su Cd, magari riproponendolo in modi diversi, come gli Irregang (2010 ) e i Drolls (2018, solo strumentale ),ma anche gruppi universitari (Arsis, Argentina ; Goa University, Cile ) e quei gruppi che partecipano alle ricostruzioni storiche e il cui approccio è prevalentemente folk: Reanissance (Serbia, 2007 ), Kings & Beggars (2008, Ucraina ), El Melopeo (2010, Italia ), Weibsvolk (2014, Austria ), o ensemble occasionali (2010, Romania ; 2014, Argentina ).