Carmina Burana: ricerche sulla musica
A globo veteri
cb 67
In assoluto il primo brano edito da B (Docen 1807), conosciuto anche attraverso A (Wright 1938).
Il brano in F è privo dell'ultima strofa. Il 'fascicolo 10' [a] (ff. 415-462) è costituita da 3 fascicoli di 16 fogli l'uno: ff. 415-430, 431-446, 447-462 [b], e dal momento che A globo occupa l'intero verso del f. 446 (ultimo del secondo fascicolo) si può ipotizzare o che il copista l'abbia interrotto in mancanza di altri fogli o, più probabilmente, che il brano continuasse su un successivo fascicolo perduto (pertanto la sez. 10 doveva essere costitutita da 4 fascicoli).
Sequenza attribuita dubitativamente a Pietro di Blois [c] (Dronke 1976) e, sempre dubitativamente, a Ugo Primate (McDonough 1984).
La prima strofa rimanda alla Cosmographia di Bernardo (Traill 1988), e altri versi alla Descriptio ciuisdam puellae di Giraldo (cfr McDonough 1984: 82-83) [d]. Dal momento che Giraldo pone la sua Descriptio dopo De mundi creatione (Symbolum electorum, ii.1-2), anch'esso ispirata a Bernardo (cfr Bartlett 1982), è probabile che sia stata proprio la successione di questi due lavori a suggerire A globo veteri.
– Bernardo Silvestre (xii sec.), Cosmographia (ed. Barach-Wrobel 1876, Dronke 1978; trad. it. Maccagnolo 1980: 459-552).
– Matteo di Vendôme (xii sec.), Ars versificatoria (ed. Faral 1924: 106-193)
– Giraldo Cambrense (1146-1223), Symbolum electorum (ed. Brewer 1891/i [1861]: 197-396) – scelta di lettere e liriche [info]
Si riconoscono pertanto quattro fasi: a) Bernardo con la Cosmographia, b) Matteo suo allievo con l'Ars versificatoria, c) Giraldo che compone due poemetti ispirandosi rispettivamente a Bernardo e Matteo; d) il poeta che s'ispira a Bernardo e Giraldo.
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a. È il numero dato da Ludwig 1910: 57-124, mentre Dreves 1895 lo aveva contato come xii. È probabile che la moderna numerazione a matita dei fogli (che non tiene conto delle lacune), sia stata apposta da Delisle 1885.
b. Non ho potuto verificare materialmente, ma solo all'inizio di ciascuno di questi tre fascicoli il brano non segue dal foglio precedente. Inoltre gli ultimi 11 fogli sono vuoti, e se si fossero utilizzati fascicoli più piccoli non sarebbe rimasto un numero così alto di fogli inutilizzati.
c. Pietro di Blois (ca 1135-1212) studia a Tours con Bernardo Silvestre, poi fa Legge a Bologna e Parigi (anni Cinquanta in cui scrive poesie). Dal 1167 al 1173 è segretario di Guglielmo ii, re di Sicilia, poi in Inghilterra come segretario di Enrico ii, Richard of Dover (arcivescovo di Canterbury) ed Eleonora d’Aquitania. Omonimo di un canonico di Chartres vissuto fra il 1130-1203, info.
d. Come osserva Godman 1990: 160-162, il modello di Giraldo per la Descriptio è Matteo di Vendôme, che fu allievo di Bernardo (Tours) e Ugo Primate (Orléans), poi attivo a Parigi e Tours. Oltre a testi petici scrisse l'Ars versificatoria (ed. Faral 1924: 106-193) che fra le varie cose spiega come descrivere la bellezza femminile (§ 40) attraverso l'esempio di Elena (§ 56), modello di Giraldo.
Fonti
B | München, Bayerischen Staatsbibliothek, Clm. 4660 (CB), f. 26r | ca 1230 | info | | | | | [a] | |
A | London, British Library, Arundel 384, f. 233v | ca 1200 | info | | | | | | |
F | Firenze, Biblioteca Laurenziana, Pluteus 29.1, f. 446v | xiii sec. in. | info | –| –| –| – [...] |
a. Pur senza musica B lascia spazio per il vocalizzo in A/Que (i.1/5), Tot/Huic (ii.2/6), singula/minuscula (ii.4/8) e iunctura/tetendit (v.6/12). In F il vocalizzo in i.1 e ii.2 c’è ma manca in ii.4.
Bibliografia
Legenda — Testo: Edizione testo/musica Riferimento
B | A | F | ||
Montfaucon 1739 | 298] ms. elencato come «Antiphonarius vetus» xxix.1 | |||
Docen 1807 | 1311] princeps a 3 anni del trasf. del ms. a Monaco | |||
Wright 1838 | 111] ed. senza commenti | |||
Schmeller 1847 | 129] #40 ed. | |||
Delisle 1885 | 137] inventario di F | |||
Dreves 1922 [1895] | xx.8-15] indice di F in 13 sezioni (A globo p. 15) | |||
Meyer 1908 | 13] ed. | |||
Schumann 1970 [1941] | ii.30] ed. critica | |||
Dronke 1966 | 554, 557, 561 (1999)] rif ai mss. | |||
Lida de Makiel 1974 | jstor (cfr 1984) sulla divinazione della dama | |||
Dronke 1976 | 318 (1984)] rif. a Coronide usato forse da PdB | |||
Clemencic 1979 | 82, 193] ed. mensurale | |||
Falck 1981 | 178] | |||
McDonough 1984 | 80-82] ed. (2010: 16-23 + trad.) attr. forse a Ugo Primate | |||
Anderson 1988 | vi.105-106] | |||
Traill 1988 | pdf] rif. a Bernardo Silvestre | |||
Gillingham 1993 | 116] ed. amensurale | |||
Walsh 1993 | 24] ed. + trad. ingl. (lo dice per errore anche in Heidelberg 357) | |||
Quetglas 1988 | pdf] sulla bellezza della donna | |||
Wollin 1998 | ed. opere Pietro di Blois | |||
Paden 2000 | 103, 109, 123] da Hilka + trad. ingl. | |||
Rankin 2003 | 329] A globo e Olim sudor le uniche 2 liriche d’amore in F | |||
Moser 2004 | 261-268] ampia sintesi critica | |||
Everist 2018 | 34-36] melisma, rel. (labile) con Olim sudor | |||
Scharler 2019 | #67] ed. mensurale |
Testo
Testo di riferimento B. In F mancanti le strofe pari (ripetizione della musica, secondo il modello della sequenza) e ultima strofa.
Interventi taciti: maiuscole, apostrofi e punteggiature resi secondo l’uso moderno; sciolte le forme tachigrafiche; adeguato l’uso di h; uniformata l’oscillazione ci/ti, f/ph, i/j/y, u/v; conservati i dittonghi semplici (ae/oe > e); semplificati i nessi mediolatini (mpn > mn); corrette scempiature, geminazioni ed errori non significativi.
In A al ti dell’edizione (e di B) si preferisce il ci: precium (i.8), tocius (ii.1), amancium (iii.5), eminencia (iv.3), dencium (iv.10), apcior (v.5), gracior (v.6).
I | |||
a. A globo veteri | cum rerum faciem traxissent superi | mundique seriem prudens explicuit | et texuit | Natura, iam preconceperat, | quod fuerat | factura. |
ab ab ccd eed |
oòoòoo|oòoòoo id. oooòoo|oòoo|oòo id. |
Quando dalla massa originaria gli dei trassero l’aspetto delle cose e la serie dei mondi la Natura prudente rivelò e fabbricò ciò che aveva già previsto fosse da fare. |
b. Que causas machine | mundane suscitans, de nostra virgine | iam dudum cogitans Plus hanc excoluit, | plus prebuit | decoris, dans privilegium | et pretium | laboris. |
E Lei, mettendo in moto la macchina del mondo, meditando da tempo sulla nostra fanciulla, molto la nobilitò e le concesse ornamenti, dandole col suo lavoro privilegi e vantaggi. |
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II | |||
a. In hac pre ceteris totius operis | Nature lucet opera. Tot munera | nulli favoris contulit, sed extulit | hanc ultra cetera. |
a ab bc cb |
oòoòoo oòoòoo|oooòoòoo oòoo|oooòoòoo oòoo|oooòoo |
In lei più di altra qualsivoglia creatura, brilla l’opera di Natura. A nessuno concesse tanti segni di favore, anzi la esaltò sopra ogni cosa. |
b. Et, que puellulis avara singulis | solet partiri singula, huic sedula | impendit copiosius et plenius | forme munuscula. |
E Lei, che a singole fanciulle poche cose suole concedere occasionalmente, a lei sollecita offerse forme abbondanti e piene di doni. |
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III | |||
a. Nature studio | longe venustata, contendit lilio, | rugis non crispata frons nivea. | Arcus supercilia discriminant | gemelli. |
ab ab cd ef |
oòoòoo|òoòoòo id. oòoo|òoòoòoo oòoo|oòo |
Per cura della Natura fu assai abbellita, e contende con il giglio, non segnata da rughe, una fronte candida. Archi gemelli le dividono le sopracciglia. |
b. Omnes amantium | trahit in se visus, spondens remedium | verecunda risus lascivia. | Simplices siderea luce micant | ocelli. |
Di ogni amante attrae a sé lo sguardo promettendo rimedi con la composta seduzione del sorriso. Modestamente splendenti le brillano gli occhi di luce. |
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IV | |||
a. Ab utriusque luminis | confinio moderati libraminis | iudicio naris eminentia | producitur venuste quadam temperantia: nec nimis erigitur | nec premitur | iniuste. |
ab ab cd c eef |
oooòoòoo|oòoo ooòooòoo|oòoo òoooòoo|oòoo oòo òoooòoo ooooòoo|oòoo|oòo |
Dall’adiacenza di entrambi degli occhi, nel merito del moderato equilibrio, l’importanza elegante del naso promana con opportuna misura: né troppo eretta, né schiacciata ingiustamente. |
b. Allicit verbis dulcibus | et osculis, castigate tumentibus | labellulis, roseo nectareus | odor infusus ori. Pariter eburneus sedet ordo dentium | par nivium | candori. |
Inebria con dolci parole e baci, con labbra virtuosamente morbide, il profumo di roseo nettare uscito di bocca. Similmente eburneo si estende l’ordine dei denti di candida di neve. |
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V | |||
a. Certant nivi, micant lene | pectus, mentum, colla, gene; sed, ne candore nimio evanescant in pallorem, | precastigat hunc candorem rosam maritans lilio prudentior Natura, ut ex his fiat aptior | et gratior | iunctura. |
aa b cc b d eed |
òoòoòoòo|òoòoòoòo –oooòoòoo òoòoòoòo|òoòoòoòo –oooòoòoo oòoòoòo oòoòoòoo|oòoo|oòo |
S'oppongono candidi, e brillano lievi petto, mento, guancie, occhi ma, perché per troppo candore non svaniscano nel pallore, smorza questo candore unendo la rosa al giglio la Natura prudentemente, in momodo che da ciò si abbia più adatta e grata unione. |
b. Rapit michi me Coronis, | privilegiata donis et Gratiarum flosculis. Nam Natura, dulcioris | alimenta dans erroris, dum in stuporem populis hanc omnibus ostendit, in risu blando retia | Veneria | tetendit. |
Coronide mi rapì da me stesso, privilegiata dai doni e dagli ornamenti delle Grazie. Infatti Natura, più dolce concedendo il cibo del peccato, mentre nello stupore del popolo la mostra a tutti, con sorriso gentile le reti di Venere dispiega. |
i. 1. A globo ] E globo B — cum ] dum B — 3. prudens ] predens F — decoris ] honoris AF
ii. 2. lucet ] lucent B — 4. cetera ] singula B
iii. 3-4. Arcus … gemelli ] simplicis siderea luce micant ocelli (cfr 7-8) AF — 6. spondens ] pandens B — 7-8. Simplices … ocelli ] arcus supercilia discriminant gemelli A
iv. 3. naris ] variis F — 10. nivium ] niveo B
v. 2. sed ] set A — evanescat ] evanenscant B — 5. his ] hiis B — 6. iunctura ] mistura B — 7. Coronis privilegiata ] nectar diis privilegia data B — Veneria ] venerea B
Musica
I numerosi accenti forti (af) – corrispondenti all’uscita rimata – permettono di costruire la griglia potenziale della musica di questa sequenza secondo l'esempio seguente (il verso è identificato dalla formula n|n, con prima il numero di sillabe atone poi di quelle dalla tonica: A globo veteri = 3|3).
L’af (qui preceduto da una barra tratteggiata) [a] è anticipato da un numero di sillabe che oscilla fra 1 e 6, secondo questa casistica:
1|2 1|3 3|3 4|2 4|3 5|2 (= 14|2) 5|3 (= 14|3, 32|3) 6|2 |
Natura Et texuit A globo veteri Longe venustata Arcus supercilia Producitur venuste Nature lucet opera Certan nivi micant lene |
ooooooòo ooooooòoo ooooooòoo ooooooòo ooooooòoo ooooooòo ooooooòoo ooooooòo |
ooo(oòoòoo) oo(òoòoòo) oo(òoòoòoo) o(oòoòoòo) o(oòoòoòoo) (òoòoòoòo) |
I gruppi di 6 e 4 sillabe che precedono l’af sono binari, e quelli di 5 hanno anch’essi accento interno in posizione pari (oòooo,oooòo) [b] distanziandosi dal successivo tempo forte sempre con passo binario [c]. Anche nei gruppi di 3 l’accento interno, se presente, è in posizione pari (oòo). Ciò conferma che tutto il brano procede secondo un andamento binario, benché proprio i primi versi possano suggerirne uno ternario (ma con una forzatura sul passo metrico).
La distanza fra gli af non è mai minore di 4 sillabe o superiore di 8, questo rende facile ipotizzare unità ritmiche di 4 sillabe (battuta) che permettono di evidenziare parallelismi e corrispondenze.
L
'esempio-schema mostra la coerenza interna della struttura ritmica: ogni frase tende a distribuirsi su 4 af (frecce in alto), a volte in combinazione a mezze frasi o ridotti a 3 o 2.
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a. Non conta il numero di righe della strofa, ma le divisioni: la prima strofa, distribuita su 4 righe ha in realtà 10 divisioni, ovvero 10 rime (ababccdeed) e quindi 10 accenti forti.
b. Nell'esempio ho aggiunto un asteriso a 14|2 in quei casi in cui era in realtà costituito da 1|3-1|2.
c. Fa eccezione iv.2 con il relativo iv.7 («Moderati…») che richiederebbe un passo 23|3, ma si tratta dell’unico caso che, modellato sul primo verso della strofa («Ab utriusque…»), andrà preferibilmente letto 14|3. A questo proposito si può decidere di correggere il mancato movimento parallelo fra le due frasi (preferibile la>si in «Moderati» piuttosto che re>do in «utriusque»).
Esecuzioni
1987 | Pickett | 6'20" | Corale con accompagnamento d'organo, ritmo sillabico.
1989 | Folger | 3'30" | Strofe dispari: voce sola, accompagnamento, ritmo libero; strofe pari, strumentale, ritmo modale.
2011 | Obsidienne | 2'10" | Voce soa + bordone corale, ritmo libero, solo strofe dispari.
2016 | Potter | 5'00" | Voce sola e ritmo libero.