Frontespizio del primo volume (1757) |
Gio. Battista Martini
Storia della
musica
Bologna: Lelio dalla Volpe, 1757-1781
l'autore | l'opera | le edizioni | la fortuna
Giovanni Battista (Giambattista) Martini, o più semplicemente Padre Martini, nacque a Bologna il 24 aprile 1706. Fu compositore, musicologo, insegnante. Era considerato fra i più eruditi musicisti del xviii secolo. Entrò nell'ordine dei Frati Minori, convento di San Francesco a Bologna, nell'anno 1721; prese gli ordini nel 1722 e nel 1729 divenne sacerdote. Ottenne la carica di maestro di cappella nella chiesa del convento, dove rimase se escludiamo brevi viaggi a Osimo e Roma fino alla morte, avvenuta il 3 agosto 1784. A 52 anni divenne membro dell'Accademia dell'Istituto delle Scienze di Bologna e contemporaneamente fu ammesso alla prestigiosa Accademia Filarmonica, che da circa cento anni rilasciava i diplomi necessari per diventare maestro di cappella.
Se quasi dimenticate appaiono le composizioni di Padre Martini che con le dovute eccezioni furono scritte nel severo stile contrappuntistico più conosciuti sono i suoi studi storici e teorici; grande appassionato di musica antica, egli raccolse nella sua ricca biblioteca ora nel Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna un numero considerevole di libri, manoscritti, trattati, un vero e proprio tesoro che Charles Burney, in occasione del suo personale incontro con il frate nel 1770, stimò in 17.000 volumi. Ebbe inoltre stretti contatti epistolari con i più rinomati musicisti e teorici dell'epoca: nella sua biblioteca sono custodite circa 6.500 lettere. Partecipò attivamente ai dibattiti teorico-musicali del suo tempo, non fa quindi meraviglia che progettasse, nel secolo dell'Encyclopédie, una storia della musica: nella Prefazione al primo volume scriverà:
Strana meraviglia è più tosto che [la musica] non abbia giammai, per quanto io sappia, potuto ottenere il vanto di vedere i gloriosi suoi avvenimenti risplendere ordinatamente in una storia compiuta.
In realtà Padre Martini non fu il primo a scrivere una storia della musica: già nel xvii secolo abbiamo dei tentativi più o meno significativi di Johann Georg Ebeling, René Ouvrand, Wolfgang Caspar Printz, Giovanni Angelini Bontempi e Agostino Steffani, e nel Settecento era apparsa l'Histoire de la Musique depuis son origine, les progrès successifs de cet art jusqu'à present iniziata da Pierre Bourdelot, continuata dal nipote Pierre Bonnet-Bourdelot e terminata dal fratello Jacques, ma che fu contestata già nel 1757 dal benedettino Philippe-Joseph Caffiaux perché carente di rigore storico. Certo è che all'inizio del Settecento
The names of Raphael, Titian, and Michaelangelo were familiar terms to travelers from the north to whom Dufay, Josquin, and even Palestrina were still almost unknown.
Padre Martini programmò la sua Storia della musica in 5 volumi, coprendo tutto l'arco della storia umana, dalla creazione dell'uomo fino ai suoi giorni, ma non riuscì ad andare oltre la musica dei greci; il primo volume fu pubblicato nel 1757, il secondo nel 1770 e il terzo nel 1781; il quarto e il quinto avrebbero dovuto trattare l'epoca medievale e la moderna.
Del quarto volume abbiamo solo i manoscritti di alcuni testi preparatori, dai quali però nonostante si incentrino esclusivamente su due figure, Gregorio Magno e Guido d'Arezzo possiamo trarre preziose informazioni sulla considerazione nella quale Padre Martini teneva la musica medievale, le sue riflessioni sulla contrapposizione fra cantus firmus e canto figurato, le differenti sensibilità che animano la monodia e la polifonia e il graduale passaggio dalla modalità alla tonalità.
Secondo la testimonianza già citata di Burney, il quinto e ultimo volume avrebbe dovuto riprodurre anche le illustrazioni dei musicisti trattati, di cui Padre Martini aveva nella sua biblioteca un nutrito campionario.
Nei volumi sono riprodotte numerose illustrazioni ed esempi musicali xilografati; alcune tavole fuori testo riportanti illustrazioni, cartine geografiche, schemi musicali sono inserite nelle cuciture dei fogli e piegate più volte.
La pubblicazione della Storia della musica prevedeva due diversi formati: un'edizione «magnifica in gran foglio», frontespizio a due colori, tutte le pagine del testo in cornici xilografate; l'altra in 4°. In realtà si tratta comunque dello stesso impianto per entrambe le edizioni, dove però la gabbia di testo nell'esemplare in folio è circondata da una cornice di «F. B. Bonon.» e sono ricomposte le pagine introduttive
TOMO I
[folio:] 3 tavv. (antiporta,
frontespizio, ritratto di Martini) + a4 [duerno = 4
cc.] pp. I-VIII
[in-4°:] a6 [terno = 6
cc.] pp. I-XII
A-T4, V6, X-Y4, Z5 [21 duerni +
terno + 5 cc. = 95 cc.] pp. 1-190
Aa-Zz4 [23 duerni =
92 cc.] pp. 191-374
Aaa-Rrr4 [17 duerni =
28 cc.] pp. 375-510 (ultima c. bianca)
(registro di 23 lettere, om. J U W)
[frontespizio] | [dedica alla] Sacra Reale Cattolica Maestà | Indice de' titoli | [imprimatur di Carlo Antonio Carli (20.ii.1752) e Cesare Antonio Velasti (28.iv.1753)]
1Prefazione
8I. Della musica
in generale
14II. Dalla
creazione di Adamo fino al diluvio
25III. Dal
diluvio fino a Mosè
28IV. Dalla
nascita di Mosè fino alla di lui morte
37V. Dalla morte
di Mosè al regno di David
42VI. Dal regno
di Davidde fino a quello di Salomone
54VII. Dalla
fabbrica del Tempio a tutto il regno di Salomone
58VIII. Dal
regno di Salomone fino alla distruzione, e al riffacimento del Tempio
61IX. Della
musica ebrea nei conviti, nelle esequie e nelle vendemmie
67X. Della
musica dei Caldei, e degli altri popoli orientali
75XI. Della
musica degli Egizi
83Dissertazione
prima. Qual sia il canto agli uomini naturali
165Dissertazione
seconda. Qual canto in consonanza usassero gli antichi
335Dissertazione
terza. Del canto e degli strumenti musicali degli Ebrei nel Tempio
447Indice degli
autori
469Indice delle
materie
503Indice de'
più usuali vocaboli antichi coi loro corrispondenti moderni
508Errori
Correzioni
TOMO II
[folio:] 2 tavv. (antiporta,
frontespizio)
[in-4°:]
a4, b6 [duerno +
terno = 10 cc.] pp. i-xx
A-Z4 [23 duerni =
92 cc.] pp. 1-184
Aa-Zz4 [23 duerni =
92 cc.] pp. 185-368
Aaa4 [duerno = 4
cc.] pp. 369-376 (p. 376 bianca)
[frontespizio] | [dedica alla] Altezza Serenissima Elettorale | Indice de' titoli | [imprimatur di Domenico Andrea Rossi (16.viii.1770) e Pietro Paullus (sic) Salvatori (31.viii.1770)] | Prefazione
1I. Dell'origine
della musica secondo gli antichi, e particolarmente secondo i Greci
6II.
Musica dei tempi favolosi per rapporto alle loro divinità
31III. Degli
dèi terrestri o semidei
41IV. Degli
eroi
58V.
Eroi della storia favolosa
86VI. D'altri
musici che fiorirono nei tempi oscuri fino al principio delle Olimpiadi
103VII. Da Omero
fino al principio delle Olimpiadi
124VIII. Della
musica ne' sacrifici, nelle feste, ne' conviti, nelle nozze, e ne'
funerali
142IX. Delle
gare, e giuochi musicali
187Dissertazione
prima. Dell'universalità della musica appresso de' Greci
229Dissertazione
seconda. Qualità singolare della musica de' Greci
280Dissertazione
terza. Pregi della musica de' Greci, e meravigliosi effetti da essa
prodotti
327Indice degli
autori
345Indice delle
materie
372Indice de'
personaggi dei quali si fa particolar menzione
375Errori
Correzioni
TOMO III
[a]4, b6 [duerno +
terno = 10 cc.] pp. i-xx
A-K4, L5, M6, N-Z4 [21 duerni +
5 cc.+ terno = 92 cc.] pp. 1-184
Aa-Zz4 [23 duerni =
92 cc.] pp. 185-368
Aaa-Kkk4, I6 [10 duerni +
terno = 46 cc.] pp. 369-460 (pp. 416, 418 e 460 bianche)
[frontespizio] | [dedica alla] Altezza Reale | Indice de' titoli | Prefazione
1I. Dalla musica
de' Greci dallo stabilimento delle Olimpiadi fino all'introduzione della
Drammatica
24II. De' poeti
Melici, Lirici, Musici ... fino allo stabilimento della Drammatica poesia
91III. Della
Drammatica poesia
149IV.
Proseguimento ... ove singolarmente trattasi della Commedia Media, e della
Nuova
170V. Della
musica con la quale venivano accompagnati da' Greci i drammi tanto tragici che
comici
198VI. Degli
uomini illustri greci che maestri furono nella musica si' teorica, che
pratica
269VII. Altri
scrittori greci singolarmente filosofi, che fiorirono nella musica
370VIII. Greci
professori di musica tanto teorica, che pratica ...
419Dissertazione.
Degli effetti prodigiosi prodotti dalla musica degli antichi Greci
441Indice de'
personaggi dei quali si fa particolar menzione
445Indice degli
autori
457[imprimatur
di Giovanni Carlo Vipera (23.iv.1781)]
458[imprimatur
di Pietro Paolo Salvatori (27.iv.1781)]
459Errori
Correzioni
1757-1781 - in folio Giovanni Battista Martini, Storia della musica, In Bologna per Lelio dalla Volpe Impressore dell'Instituto delle Scienze, 1757 (i), 1770 (ii), 1781 (iii). |
Coll. di rif.:
I II III [US-DN]
1757-1781 - in 4° Giovanni Battista Martini, Storia della musica, In Bologna per Lelio dalla Volpe Impressore dell'Instituto delle Scienze, 1757 (i), 1770 (ii), 1781 (iii). |
Coll. di rif.:
I II III [F-Sn]
1967 - anast. Giovanni Battista Martini, Storia della musica, ed. anast. in 3 voll. a cura di Othmar Wessely, Graz: Akademische Druck und Verlagsanstalt, 1967. |
Coll. di rif.:
La figura del frate bolognese ci appare ormai lontana nel tempo, essendo legata a una concezione della musica che il Settecento stesso considerava ormai obsoleta. Lo stile galante prima, e le nuove forme musicali del nascente classicismo poi, isolarono Padre Martini nella sua strenua difesa delle tradizionali pratiche compositive. La sua predilezione per la musica degli antichi Ebrei, Greci o polifonisti medievali che fossero lo posero sul piedistallo dei grandi eruditi ma solo a mo' di marmorea statua; un'eccessiva concezione etica e religiosa della musica in chiara prospettiva teleologica e il radicale estetismo vincolato alle graduatorie fra i generi sacro e profano, fecero calare inevitabilmente l'oblio sia sul teorico che sul compositore che da quella teoria aveva tratto ispirazione.
La nascente musicologia ottocentesca non risparmiò critiche alla Storia di Padre Martini, colpevole in parte di non aver sfruttato appieno le sue ineguagliate conoscenze teoriche e storiche per proporre una più moderna e puntuale trattazione dell'evoluzione storica della musica. Tuttavia, per la paziente ricerca delle allora scarse fonti musicali, il lavoro del frate bolognese è comunque da considerare un significativo apripista all'indagine storico-musicale dei secoli successivi.
Scheda a cura di Sergio Lonoce
©
2010