Cartella musicale

nel canto figurato, fermo e contrappunto

Venezia 1613-14

Edizione

La Cartella musicale è l'opera teorica più importante di Banchieri. Si segnala per la novità della formula, non un trattato erudito destinato agli studiosi, ma un manuale didattico rivolto ai musicisti.

Fu pubblicata in 5 edizioni diverse, la prima quando Banchieri aveva 33 anni, l'ultima a 55.










Solo limitandosi a contare il numero di pagine, la iii ed. appare il punto d'arrivo del progetto, ripensamento radicale della i ed. (la ii, iv e v essendo di fatto un estratto delle precedenti).

La iii ed. è costituita da più sezioni (alcune con frontespizio proprio, forse contemplando la possibilità di una pubblicazione distinta) che vengono a costituire un corpus implementato in fase di stampa (le sezioni interne sono datate 1613, mentre il frontespizio 1614):

Come mostra la presenza di un indice delle opere di Banchieri alle pp. 149-150, il progetto iniziale
di questa iii ed. doveva prevedere 160 pp. (5 otterni a-e), ovvero il doppio della i edizione:

Già questo primo progetto di iii ed. era pensato come 'prolungamento' della i ed. (e non ripensamento). L'impianto Arringo|Documenti|Duo si ripropone a partire da p. 63 (Documenti|Arringo|Duo) dove si tratta del contrappunto. La giustapposizione di quella che viene concepita come una nuova opera (tanto da essere detta «xxxvii»), preceduta da una ristampa dei Canoni a 4 (pubblicati a Milano in data imprecisata), è spiegata nella Scusa che appare sulla prima pagina dell'otterno a:

Scusa dell'autore sopra la presente opera a molti virtuosi e suoi amici particolari
Vero è che la presente opera, mo fu l'anno, si principiò a stampare; e perché molti virtuosi ne videro i primi fogli è bene scusarne la tardanza che sinora sia stata contra l'uso delle stampe. Sappiano adunque gli virtuosi professori che instantemente [= con insistenza] fu‹i› pregato dallo stampatore scrivere qualche cosa in materia del moderno componere in particolare; e se bene a me pareva si potesse dir poco, tuttavia mi mossi a scrivere la seconda parte qui annessa con le autorità ed esempi di moderni e illustri compositori dei tempi nostri; dove [= pertanto], da quanto ho detto e a che [= per quali] occupazioni, l'opera è soprasseduta sin al presente.

L'aggiornamento in corso d'opera della Cartella è segno dei tempi: l'idea di 'moderno' non è più solo un'urgenza del compositore ma è ormai acquisita dal mercato editoriale. La presa di distanza di Banchieri («a me pareva si potesse dir poco») segna forse più il disagio di dover accogliere la pratica coeva in un manuale per giovani musicisti (solitamente basato su i saldi principi della tradizione) che il reale disinteresse per l'innovazione (i compositori moderni sono infatti detti «illustri»).

È probabile che l'aggiunta della seconda parta abbia reso insufficienti le 8 pp. dell'otterno a per le pagine prefatorie, da qui l'aggiunta del quaterno (16 pp. non numerate). La carta inserita fra quaterno e otterno permette di implementare gli errata (che infatti ricominciano la numerazione sulla nuova pagina): ulteriore indizio della carta aggiunta è la chiamata in fine quaterno che rimanda a 3 pp. dopo.